3 maggio 2024
Aggiornato 02:30
Salute. Nuova influenza

Presidi: «Su chiusura scuole vedere caso per caso»

«Ancora no a uno stop centralizzato e generalizzato»

ROMA - L'ipotesi di chiudere le scuole per evitare la diffusione del contagio con il virus della nuova influenza può essere presa in considerazione, alla luce dell'evoluzione del virus, ma «non in modo generalizzato e centralizzato», bensì valutando «caso per caso».

Lo ha detto ad Apcom il presidente dell'associazione nazionale presidi, Giorgio Rembado, spiegando: «Bisogna essere fortemente pragmatici: la situazione della nuova influenza cambia continuamente e anche noi dobbiamo cambiare a secondo delle circostanze. Anche oggi, nonostante l'allarme, mi sembra difficile ipotizzare un intervento centralizzato e generalizzato sulle scuole. E poi fino a quando dovrebbero restare chiuse?».

Ma, contrariamente a qualche mese fa, quando l'Anp si oppose all'ipotesi di un ritardo nell'apertura dell'anno scolastico, adesso Rembado fa una 'apertura': «Troverei più opportuno che si valutasse 'caso per caso' e in base alla situzione dell'istituto ma anche del territorio: ci sono scuole dove si potrebbe effettivamente presentare la necessità di una chiusura per contenere la diffusione del contagio, e altre dove non si presenterà». Per questo, le decisioni dovrebbero «spettare agli istituti, ovviamente in accordo con l'autorità sanitaria locale, con la Regione e con il Comune».

Nel tavolo tecnico che si riunirà al ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali il 2 settembre Rembado spera quindi che, quanto all'ipotesi di intervenire sull'anno scolastico, si «arrivi a una decisione che tenga conto delle realtà dei singoli istituti. Generalizzate chiusure, anche alla luce degli ultimi fatti e dell'evoluzione del virus, mi sembrerebbero un inutile e pericoloso allarmismo».