G8: «Ciò che accadde nella Scuola Diaz fu disumano»
Depositate oggi le motivazioni della sentenza che ha disposto 16 assoluzioni e 13 condanne tra dirigenti, funzionari e operatori della Polizia
GENOVA - Le violenze alla Diaz durante il G8 del 2001 non furono frutto di «un complotto in danno degli occupanti» della scuola, nè ebbero carattere «di spedizione punitiva» o di «rappresaglia». Lo si legge nella motivazione della sentenza emessa il 13 novembre scorso e depositata stamani nella cancelleria dal presidente della prima sezione penale del Tribunale di Genova Gabrio Barone. Il verdetto disponeva 16 assoluzioni, tra cui tutti i vertici della polizia, e 13 condanne, per un totale di 35 anni e 7 mesi di reclusione.
«A parte la carenza di prove concrete - scrivono i giudici - appare assai difficile che un simile progetto possa essere stato organizzato e portato a compimento con l'accordo di un numero così rilevante di dirigenti, funzionari e operatori della polizia». Piuttosto ,secondo la motivazione, i dirigenti erano convinti che l'operazione avrebbe avuto un rilevante successo e si sarebbe conclusa con l'arresto dei responsabili delle violenze e delle devastazioni dei giorni precedenti».
Parole severe tuttavia la motivazione le riserva a quello accadde all'interno della scuola Diaz: «fu al di fuori di ogni principio di umanità, oltre che di ogni regola ed ogni previsione normativa, anche se fu disposta in presenza dei presupposti di legge. Quanto avvenuto in tutti i piani dell'edificio scolastico,che lo stesso imputato Fournier ha paragonato ad 'una macelleria messicana»,è grave sotto il profilo umano e legale,e inaccettabile in uno stato di diritto, si legge ancora nel documento.