20 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Il 45,3% dei bambini frequenta il tempo prolungato

Riforma Gelmini: ora i regolamenti non penalizzino il tempo pieno

Dichiarazione di Guglielmo Loy Segretario confederale UIL

Con il via libera del Senato alla riorganizzazione del sistema scolastico, ora la parola passa ai regolamenti attuativi. La UIL si augura che per la loro emanazione ci sia il coinvolgimento di tutte le forze sociali e soprattutto non si penalizzi il tempo pieno nella scuola primaria. Perché la riforma della scuola, settore nevralgico per il Paese, non può partire prima dal taglio delle risorse finanziarie ed umane e poi dalla sua organizzazione. Tutto ciò merita un dibattito approfondito fra tutti gli attori in gioco, che ne valuti attentamente ogni singolo aspetto.

Un tale dibattito dal quale le famiglie, i nostri ragazzi e tutto il personale impegnato nella scuola aspettano risposte serie e coerenti. La scuola è il momento formativo decisivo per i bambini ed i ragazzi, è il luogo di incontro dei nuovi cittadini anche non italiani è anche funzionale a garantire, oltre che continuità educativa, a dare risposte ad un tema, quale quello del lavoro femminile che trova nel tempo pieno uno strumento fondamentale.

D’altronde i dati parlano chiaro: gli studenti iscritti alla scuola primaria di ogni gestione scolastica (statale, equiparata, paritaria e non paritaria) sono stati in totale nell’anno scolastico 2007/2008, 2.834.994, che rappresentano il 31,7% del totale degli studenti iscritti a tutti gli ordini di scuola. Gli alunni con cittadinanza non italiana iscritti alla scuola primaria sono stati 217.716, che rappresentano il 7,7% degli iscritti alla scuola primaria e il 38% del totale degli iscritti con cittadinanza non italiana a tutti gli ordini della scuola. Di questi il 65,7% (pari a 143.082 bambini stranieri) frequenta scuole ubicate al Nord, il 23,5% (pari a 51.233 bambini stranieri) scuole ubicate al Centro e il 10,8% (23.401 bambini stranieri) scuole ubicate nel Mezzogiorno. Per quanto riguarda il tempo scuola il 54,7% dei bambini iscritti (1.544.613) resta a scuola fino ad un massimo di 30 ore settimanali, il restante 45,3% (1.290.381) frequenta un orario che va da 31 a 40 ore settimanali. Nel dettaglio, dall’analisi dei dati, emerge che il 4,9% degli alunni (138.983) frequenta la scuola con un orario settimanale di 27 ore; il 49,8% (1.405.630) frequenta un orario tra le 28 e le 30 ore settimanali; il 20%  (568.989) frequenta un orario compreso tra le 31 e le 39 ore settimanali; il 25,3% (721.392) frequenta il classico «tempo pieno» di 40 ore settimanali.  Il 43% del totale dei bambini iscritti alla scuola primaria, pari a 1.228.485 alunni, usufruiscono della mensa scolastica, che rappresentano il 95,2% del totale dei bambini che frequentano un orario tra le 31 e le 40 ore. Questi dimostrano che c’è bisogno di più tempo pieno ed ecco perché la mobilitazione sindacale di domani è doverosa e necessaria è necessaria.