La Regione ricorre alla Corte Costituzionale contro le misure del Ministro Gelmini
Il decreto voluto dal ministro Gelmini pretende di determinare dall'alto l'assetto ordinamentale del sistema organizzativo e didattico della scuola
In una riunione di Giunta straordinaria è stata approvata questo pomeriggio la delibera con cui la Regione Sardegna ha deciso di sollevare questione di illegittimità costituzionale sulla recente normativa del governo nazionale che reca le disposizioni per l'organizzazione della rete scolastica. L'art. 64, comma 4 del D.L. n. 112/2008 convertito in legge n. 133/2008, viola infatti sia lo Statuto Speciale della Sardegna e relative norme di attuazione sia l'art. 117, commi terzo, quarto e sesto, sia l'art. 118, comma primo della Costituzione e l'art. 10 della L.Cost. n. 3/2001.
Il decreto voluto dal ministro Gelmini pretende di determinare dall'alto l'assetto ordinamentale del sistema organizzativo e didattico della scuola, senza tener conto che la titolarità di tali prerogative appartiene, per disposto costituzionale, alle Regioni. Oltre alle questioni di legittimità sostanziale, la Regione Sardegna interviene anche in difesa delle proprie prerogative di Regione a Statuto speciale che vantano, proprio in materia di diritto allo studio, una lunga tradizione, risalente alla Legge N. 26 del 1971.
Da qui la decisione della Giunta regionale, che aderisce all'iniziativa di protesta di altre regioni italiane e sostanzia quando già in precedenza e ripetutamente espresso dall'assessore regionale della Pubblica Istruzione Maria Antonietta Mongiu.
A sostenere le ragioni della Regione saranno i professori Carrozza e Falcon.
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