12 ottobre 2024
Aggiornato 12:30
Objective Key Results

Scuola e innovazione: «Impariamo ad utilizzare gli OKR»

Mohamed Deramchi, CEO di WWG: «Questa iniziativa nasce dalla volontà di trasmettere un metodo che possa stimolare gli studenti a diventare protagonisti di un progetto di vita personale»

Mohamed Deramchi, CEO di WWG
Mohamed Deramchi, CEO di WWG Foto: Espresso Communication Srl Ufficio Stampa

Se ne sente parlare sempre di più, nonostante in Italia non sia ancora un metodo particolarmente diffuso. Gli OKR, acronimo di «Objective Key Results», sono il metodo di gestione in assoluto più efficace che sta portando grandi soddisfazioni a tante aziende che hanno deciso di integrarli nel proprio business. Dalle tech company Google, Apple, Microsoft ad Amazon, Spotify e Netflix, questo metodo sta spopolando fra le grandi compagnie internazionali.

Un modello partecipativo e innovativo che consente a tutti di muoversi in una direzione unificata, concentrarsi su obiettivi di business condivisi e ottenere risultati misurabili. Inoltre, gli OKR fungono anche da potente strumento di gestione delle prestazioni per valutare i progressi, migliorare la collaborazione e l’impatto complessivo. Il fine ultimo è rendere tutti i dipendenti partecipi e artefici del successo dell’azienda, e contemporaneamente, padroni del loro tempo. Perché non iniziare a insegnare questo metodo agli studenti delle scuole superiori? È quello a cui hanno pensato i soci fondatori dell’AIOKR - Associazione Italiana OKR, che ha ideato l’iniziativa «AIOKR Cares».

Insieme a WWG, innovativa software house presente sul mercato da oltre 20 anni, e a un gruppo di insegnanti dell’Istituto Niccolò Machiavelli di Pioltello (MI) è nato il progetto «Impariamo ad utilizzare gli OKR» dedicato agli alunni del terzo anno. Il webinar che ha avuto luogo il 29 aprile alle 15 ha visto la partecipazione attiva degli studenti delle classi III ATS , III CT e III BTS.

Mohamed Deramchi, CEO di WWG racconta che «non è la prima volta che desideriamo coinvolgere giovani ragazzi nella sperimentazione degli OKR. La Generazione Z riceve continui stimoli dal mondo esterno, tanto che diventa sempre più difficile per loro focalizzarsi sui propri obiettivi e orientarsi in modo efficace durante l’intero percorso scolastico. La pandemia e la didattica a distanza hanno provocato nei ragazzi un continuo stato di apatia e insoddisfazione, facendoli allontanare, in primis dalla socialità, e da quelli che possono essere i loro piani per il futuro. Questa iniziativa nasce dalla volontà di trasmettere un metodo che possa stimolare gli studenti a diventare protagonisti di un progetto di vita personale, acquisendo una maggiore consapevolezza di sé stessi, delle proprie potenzialità e permettendo loro di agire in modo autonomo e responsabile. Noi utilizziamo un sistema basato sugli OKR già da qualche anno. Sono certo gli studenti avranno modo di riflettere sugli aspetti di carattere comportamentale, sui punti di forza e debolezza, spostare il focus dal raggiungimento al miglioramento, trovare stimoli e motivazioni allo studio anche finalizzato agli sbocchi professionali e perseguire sfide di miglioramento continuo, sono solo alcuni degli obiettivi che speriamo gli studenti possano apprendere al meglio».

Il metodo OKR

Ma in cosa consiste il metodo OKR? Si basa principalmente sull’individuazione di due livelli di obiettivi, gli «objectives» e i «key results»: i primi sono obiettivi ambiziosi, qualitativi e dovrebbero indicare la direzione che si vuole seguire, mentre i «key results» sono i fattori che aiutano a misurare il raggiungimento o meno dell’obiettivo e devono essere quantitativi, limitati nel tempo, misurabili e verificabili. Una volta definiti, devono essere individuati gli OKR di ogni singolo collaboratore o dei team, da condividere poi con tutti i colleghi, a garanzia della massima trasparenza organizzativa. Nel periodo successivo seguono dei follow-up di allineamento, ma le persone sono, di fatto, sempre autonome. Nella fase finale di valutazione viene misurato il raggiungimento dell’objective. Gli OKR dovrebbero essere ambiziosi ma fattibili, utilizzati per impostare la strategia e gli obiettivi in un’organizzazione, visibili e accessibili da tutti in azienda, ma soprattutto, devono essere discussi, rivisti e modificati in base alla performance nel tempo».