Google ammette errori sulla privacy
E' quanto hanno reso noto alcuni media statunitensi. Intanto Google Home Mini è lo speaker più venduto
NEW YORK - Un alto dirigente del settore privacy di Google (Alphabet), Keith Enright, produrrà una testimonianza scritta presso il Senato USA, ammettendo che il gigante tecnologico «ha fatto errori in passato, da cui abbiamo imparato e abbiamo incrementato il nostro programma per la privacy». E' quanto hanno reso noto alcuni media statunitensi. A testimoniare al Senato saranno anche responsabili di AT&T, Amazon, Apple e altri grossi player del settore.
Google Home Mini lo speaker più venduto
Lo smart speaker più gettonato è il Google Home Mini. A dirlo sono i ricercatori di Strategy Analytics, secondo cui l'altoparlante di Big G si è accaparrato un quinto del mercato mondiale nel secondo trimestre, in termini di volumi. Guardando ai ricavi, invece, al primo posto c'è Apple, sebbene l'HomePod non sia tra i cinque dispositivi più venduti.
20% del mercato
Stando agli analisti l'Home Mini di Google - speaker da salotto economico, con un listino di 59 euro - ha totalizzato 2,3 milioni di consegne, il 20% del mercato, che da aprile a giugno ha registrato 11,7 milioni di unità vendute. Segue a stretto giro l'Echo Dot di Amazon, a 2,2 milioni di unità (18%), e al terzo posto l'Echo in versione classica, a 1,4 milioni di pezzi. Fuori dal podio l'asiatico Tmall Genie di Alibaba e il Google Home, entrambi a 800mila dispositivi commercializzati e il 7% del mercato.
Apple è più indietro, con una market share del 6%. L'HomePod detiene però una quota del 16% del mercato in termini di ricavi. La percentuale che sale al 70% se si guarda solo agli smart speaker com prezzo superiore ai 200 dollari.
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