19 aprile 2024
Aggiornato 19:00
cyber security

Allarme dal Garante della Privacy: «Italia indifesa contro gli attacchi informatici»

Oltre 140 gli attacchi informatici che si sono verificati in Italia nel solo mese di maggio

MILANO - Dal 25 maggio - data in cui è entrato in vigore il nuovo regolamento europeo GDPR sulla privacy - sono aumentate di oltre il 500% le comunicazioni di data breach al Garante, che hanno interessato, assieme a quelli notificati a partire da marzo, oltre 330.000 persone. A sottolinearlo è stato il presidente dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, nella relazione annuale presentata al Parlamento. Oltre 140 gli attacchi informatici che si sono verificati in Italia nel solo mese di maggio.

«D'altra parte, in un mondo dove tutto di noi sarà sempre più connesso, saremo sempre più vulnerabili - aggiunge Soro - perché ogni oggetto con cui veniamo a contatto può diventare il canale di accesso per un attacco informatico, per una violazione della nostra persona. Per questo è indispensabile fare della protezione dei dati una priorità delle politiche pubbliche».

In questa guerra tra aziende e hacker hanno un ruolo determinante i Web Tracker, sistemi in grado di analizzare il traffico internet di ogni utente, profilandone dati e abitudini. Lo ricorda Ermes Cyber Security, startup nata come spin-off del Politecnico di Torino e incubata presso I3P, ha sviluppato Ermes Internet Shield, una piattaforma brevettata in grado di proteggere i dispositivi identificando automaticamente i Web Tracker «malevoli», che vengono cioè utilizzati per spiare le attività dei dipendenti e raccogliere informazioni sensibili e private su utenti mirati, come personaggi politici o per lo spionaggio industriale.

«I numeri esposti in questi giorni dal Garante della Privacy ci restituiscono il panorama di un’Italia per lo più indifesa agli attacchi degli hacker - spiega Hassan Metwalley CEO di Ermes Cyber Security - Il nuovo regolamento europeo GDPR è molto severo e le aziende non possono più nascondere i loro eventuali data breach, ma sono sono altresì obbligate ad annunciarlo pubblicamente. Per questo è fondamentale che utenti e dipendenti sappiano come proteggersi, in modo da evitare rischi per le casse e l’immagine delle aziende. Quindi attenzione prima di tutto ai messaggi di phishing che arrivano attraverso le email e i social network e che ormai, grazie ai web tracker, sono costruiti ad hoc: mai cliccare se si è in dubbio».