25 aprile 2024
Aggiornato 03:00
industria 4.0

A Torino il nuovo hub 4.0 per le tecnologie della plastica

L'hub ospiterà le nuove tecnologie legate al mondo della robotica e dell'automotive. Sorgerà a Mirafiori

A Torino il nuovo hub 4.0 per le tecnologie della plastica
A Torino il nuovo hub 4.0 per le tecnologie della plastica Foto: Shutterstock

TORINO - L’obiettivo è dare una sterzata al territorio, ai suoi giovani e soprattutto incanalarsi verso quella che è una nuova identità industriale, di questi tempi difficile da trovare a causa delle sempre più repentine trasformazioni tecnologiche. Il progetto è di quelli ambiziosi. Un nuovo polo di innovazione legato al mondo dell’industria plastica che guarda alla fabbrica del futuro, ma che è anche un innovativo progetto di riqualificazione urbana.

E’ l’Innovation Square Center che sorgerà negli spazi dell’ex tipografia Mario Gros, a Mirafiori, progettata negli anni ’50 dall’architetto Gualtiero Casalegno. Un hub di 3500 metri quadrati fortemente ispirato dalle logiche di smart working e dell’impresa 4.0, argomento fulcro delle politiche nazionali e regionali. Al centro il capitale umano che poi rappresenta il perno di questa rivoluzione industriale, laddove coesistono la capacità di innovare, connettersi, interagire e trovare il proprio spazio all’interno di un ecosistema - come quello industriale - in continuo cambiamento. Il centro sarà, infatti, uno spazio aperto alla collaborazione tra le persone, un luogo in cui attuare il cosiddetto trasferimento tecnologico, ovvero il passaggio di competenze dalla ricerca alle PMI, che sono gli attori maggiormente coinvolti in questa rivoluzione.

Capofila del progetto è il Gruppo Sigit, nato a Torino nel 1966, e leader europeo nell’industria dei componenti plastici ed in gomma per l’automotive e per il settore dell’elettrodomestico che ha trovato in Oman Investment Fund il principale sostenitore del progetto. Per essere chiari che i fondi non arriveranno direttamente dall'Italia che, per molte società di venture capital, resta ancora un Paese con scarsa certezza del diritto. E quindi un Paese in cui non vale la pena investire.

«Torino deve tornare a essere un luogo in cui i giovani vogliono restare perchè ci sono delle opportunità - afferma Andrea Buscaglione, amministratore delegato di Sigit -. Purtroppo troppo spesso vedo un’enorme capitale umano studiare in questa meravigliosa città e poi andarsene altrove perchè qui non c’è spazio per loro. Con questo nuovo hub vogliamo dare una speranza in più e affrontare di petto la rivoluzione industriale che ci attende». Ed è proprio la fabbrica 4.0 a essere al centro del nuovo hub, i cui lavori dovrebbero essere ultimati nel primo trimestre del 2019. Il centro ospiterà oltre 120 laboratori tecnici all’interno dei quali si potrà fare ricerca, ma soprattutto le PMI potranno testare le nuove tecnologie, soprattutto per ciò che riguarda la produzione di manufatti plastici e la robotica collaborativa applicata al mondo della plastica (il lavoro del futuro si baserà molto sulla collaborazione uomo-macchina). Oltre a ospitare un programma di accelerazione per startup del settore.

La fabbrica 4.0 rappresenta l’importante opportunità di rilancio del nostro Paese e anche Torino vuole un pezzo della torta. Del resto la manifattura rappresenta ancora un tassello importante per l’Italia. Fino a ottobre 2017, il settore ha fatturato 36 miliardi di euro in più rispetto all’anno precedente, oltre 100 milioni al giorno. In questo periodo di transizione, la sfida è far arrivare le competenze all’interno delle PMI. «Il nostro è un territorio che deve spingere sull’innovazione - ha detto Dario Gallina, presidente dell’Unione Industriale di Torino -. Oltre all’Innovation Square Center stiamo portando avanti il progetto per la realizzazione su Torino di un Manufactoring Technology Competence Center in modo da portare a casa delle PMI la trasformazione digitale. La concorrenza europea è molto forte. I nostri vicini di casa investono milioni per la realizzazione di questi centri dove le imprese testano le nuove tecnologie. Non possiamo permetterci di essere da meno».

Nuove tecnologie, collaborazione e capitale umano. Per un edificio che sarà esso stesso innovativo, costruito sulla base delle più innovative tecnologie di efficenza energetica grazie al supporto di FERplant, azienda torinese incaricata della progettazione impiantistica del progetto. Attenzione particolare sarà riposta nella scelta dei materiali, oltre che ai fini della prestazione energetica, anche ai fini del comfort acustico e della ecosostenibilità degli stessi.