28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
robotica

Combo, il laboratorio torinese dove il professore è un robot

I ragazzi saranno a stretto contatto con la tecnologia, con e.Do in particolare, il robot educativo open source di Combo

TORINO – Prove di didattica meno ingessata e più coinvolgente per le scuole di Torino e del Piemonte, dalle elementari al liceo. A metterla in campo è la Fondazione Agnelli di Torino, che ha avviato Combo, un laboratorio didattico aperto a studenti e docenti, ideato e realizzato in collaborazione con Comau, Istituto Italiano di tecnologia, nell’ambito di un protocollo con l’Ufficio scolastico regionale. A breve anche Google sarà della partita e fornirà una suite, che servirà ad un modulo di programmazione per i maestri delle elementari.

L’obiettivo è formare i lavoratori di domani, educarli alle nuove tecnologie, alla robotica. Patrono dell’iniziativa che è appena partita, ma è già sold out fino a Pasqua, il vicepresidente della Fondazione John Elkann: «Da anni la Fondazione Agnelli ha messo al centro il tema dell’istruzione e della formazione. Ora con Combo fara’ qualcosa di piu’ sperimentando insieme alle scuole di Torino e del Piemonte nuovi modi per imparare e insegnare: gli studenti potranno apprendere la matematica la fisica e l’economia con i robot e i docenti scopriranno come insegnare in modo semplice e innovativo le basi delle nanotecnologie e della programmazione».

I ragazzi saranno a stretto contatto con la tecnologia, con e.Do in particolare, il robot educativo open source di Combo, una macchina che aiuta gli studenti a imparare le logiche del pensiero computazionale. Il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto ha ricordato che in Italia «c’è un ritardo rispetto ad altri paesi sulla didattica della matematica e delle materie scientifiche. Senza contare che le nostre scuole hanno una didattica più vecchia e più tradizionale». Un gap questo che la Fondazione vuole colmare, coinvolgendo 2.500 allievi ogni anno e formando gli insegnanti, a cui viene dato anche un kit per applicare in aula ciò che si è appreso. Ogni mattina, infatti, a Combo, arriva una scuola diversa, i cui alunni hanno la possibilità di sfidarsi, ad esempio su come si monta un robot.

Tra il 2020 e il 2050 il 50% dei profili professionali non esisterà più. La loro evoluzione dipendera’ in gran parte dallo sviluppo delle tecnologie e dalla conseguente evoluzione del pensiero di una persona e di ciò che sarà in grado di fare con la tecnologia e il relativo percorso di studi. «Questo progetto – ha spiegato il Ceo di Comau Mauro Fenzi - testimonia il nostro costante impegno nell’aiutare le giovani generazioni ad acquisire le competenze necessarie per padroneggiare le nuove tecnologie e per affrontare con successo la trasformazione digitale in atto. Senza un team di giovani a bordo le aziende non possono pensare di avere un futuro». Il 18 gennaio riapriranno le iscrizioni per classi e docenti che vogliono aderire all’iniziativa da dopo Pasqua.