20 aprile 2024
Aggiornato 12:30
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L'app bolognese che ti salva dall'arresto cardiaco (con un clic)

L'app contiene un database di tutti i defibrillatori disponibili sul territorio emiliano e che possono essere usati in caso di arresto cardiaco

L'app bolognese che ti salva dall'arresto cardiaco (con un clic)
L'app bolognese che ti salva dall'arresto cardiaco (con un clic) Foto: Shutterstock

BOLOGNA - In caso di infarto basta un clic per riattivare il cuore. L’app - realizzata grazie al finanziamento dell’Ausl di Bologna e della Fondazione Del Monte - permette di attivare i soccorsi per l’utilizzo di un defibrillatore automatico esterno da parte di un soccorritore occasionale, in attesa dell’arrivo del personale medico.

Quando vi verifica un arresto cardiocircolatorio improvviso, il tempo per il salvataggio del paziente attraverso defibrillatore varia tra i 3 e i 5 minuti. L’app, attraverso la geolocalizzazione, è in grado di allertare con «codice blog» tutti coloro che sono in grado di intervenire, e hanno un apposito patentino per farlo, nelle immediate vicinanze dell’evento.

L’app contiene un database con tutti i defibrillatori disponibili nella Regione: 1860 si trovano nell’area metropolitana di Bologna e oltre 5mila in tutta l’Emilia Romagna. Questi non sono disponibili 24 ore su 24, ma occorre selezionarli sulla base dell’apertura dei locali per rendere il sistema efficace. I soccorritori non professionali vengono allertati attraverso l’app (in collegamento con la centrale operativa del 118) e, se disponibili, possono intervenire per l’utilizzo del defibrillatore.

Dae respondER' è «una somma di cinque complessi tecnologici - spiega Donatella Del Giudice, responsabile programma centro regionale 118 dell'Ausl di Bologna - che servono a rendere possibili i soccorsi partendo dalla creazione del registro unico dei Dae, passando alla mappatura dei defibrillatori integrati con la localizzazione sul sistema cartografico, poi all'interfaccia per l'operatore 118 e al portale web per giungere al prodotto finale». Sono «proposte rivoluzionarie che proiettano la nostra città nel futuro», evidenza Chiara Gibertoni, direttore generale dell'Ausl».