Industria 4.0, in arrivo il bonus fiscale per la formazione dei dipendenti
Nella pratica dei fatti dovrebbe trattarsi di un bonus fiscale sulla formazione nella forma di un credito d’imposta per spese legate alla digitalizzazione dei processi produttivi, nella misura del 50% fino a 20 milioni di euro
ROMA - Il Governo ora punta sulla formazione. Dopo la pausa estiva, il piano Industria 4.0 dovrebbe entrare nella sua seconda fase già ribattezzata Lavoro 4.0 che mira, dopo gli investimenti fatti in questi mesi, a formare il capitale umano in vista delle sfide apportate dalla rivoluzione industriale. L’obiettivo del Governo è quello di realizzare uno schema di incentivi che dovrebbe poi confluire nella prossima legge di bilancio e che dovrebbero quindi spingere le imprese a realizzare dei programmi di formazione del capitale umano.
Bonus fiscale sulla formazione
Nella pratica dei fatti dovrebbe trattarsi di un bonus fiscale sulla formazione nella forma di un credito d’imposta per spese legate alla digitalizzazione dei processi produttivi, nella misura del 50% fino a 20 milioni di euro. Un tema importante quello del Lavoro 4.0, soprattutto alla luce delle statistiche che vorrebbero la perdita di milioni di posti di lavoro, in seguito all’automazione dei processi industriali e produttivi. In questo senso, la problematica potrebbe essere, infatti, contrastata con la formazione continua dei dipendenti. L’obiettivo, inoltre, è quello di fare leva sui «digital innovation hub» e sui «competence center» per i quali il Governo ha raddoppiato gli investimenti. Se in un primo momento erano stati previsti, per la costruzione di questi competence center, 20 milioni per questo anno e 10 milioni per il 2018, il Governo ha deciso di raddoppiare le risorse a disposizione. In un emendamento dell’esecutivo alla manovrina, infatti, si propone di stanziare altri 10 milioni per il 2018 e 20 per il 2019. Il Governo è quindi disposto a mettere sul piatto, complessivamente, ben 60 milioni di euro per l’avvio di 5-6 poli sul territorio nazionale con l’obiettivo di sviluppare delle imprese completamente rivoluzionate dal punto di vista digitale.
Chi beneficerà dello sgravio fiscale
Dello sgravio fiscale beneficerebbero sia le imprese che hanno già investito nelle nuove tecnologie sotto la spinta del piano Industria 4.0 e quindi ora hanno bisogno di formare lavoratori in grado di saper gestire e controllare la nuova strumentazione, sia tutte le PMI che, al momento, non hanno ancora avviato percorsi di digitalizzazione, ma che comunque abbiano intenzione di formare i propri dipendenti in vista di un possibile cambiamento all’interno della produzione aziendale. Discussioni e test sono, attualmente, rimandati a settembre quando i ministeri si spediranno al tavolo delle tre ‘ministeriali’ del G7 Industria di Torino.
Un mercato in crescita
C’è da dire, però, che il piano Industria 4.0 potrebbe davvero cambiare le sorti di un’Italia lontana dai risultati dei Paesi limitrofi. Con 1,7 miliardi, più 300 milioni di indotto, il mercato italiano dell’Industria 4.0 sta registrando ottimi risultati. Rispetto all’anno precedente è cresciuto del 25%, anche grazie agli incentivi realizzati dal Piano Calenda. Il 63% del mercato riguarda progetti Industrial IoT, analytics, cloud e robotica avanzata. Il report realizzato dall’Osservatorio Industria 4.0 della School of Management del Politecnico di Milano, peraltro, stima che l’Italia, in due anni, sarà in grado di raddoppiare gli investimenti fatti in trasformazione digitale, recuperando il ritardo rispetto alle situazioni internazionali più mature.