18 marzo 2025
Aggiornato 21:00
insurtech

«Assicurazioni per auto senza pilota? Le faremo anche con le startup»

Con l’avanzata tecnologica il settore assicurativo avrà senza dubbio un ruolo strategico nei nuovi modelli di business, a patto che sappia reinventarsi e quindi proporre soluzioni custom che possano incastrarsi meglio di quelle tradizionali nelle aziende innovative

TORINO - Secondo gli ultimi dati disponibili, gli investimenti in IsurTech, nell’ultimo anno, sono cresciuti del 27%, passando da 1,24 miliardi di euro nel 2015 a 1,69 miliardi nel 2016, un trend in continua espansione soprattutto se paragonato al dato di 870 milioni del 2014 (Dati CB Insights). Cambiano le abitudini e le esigenze del consumatore, sempre più orientato verso scelte digitali; nascono nuovi business che necessitano di nuove coperture assicurative per rispondere ai vuoti che, spesso, l’innovazione porta con sé.

Il percorso di Reale Mutua
«Sono ormai due anni che dedichiamo maggiore attenzione al processo di innovazione - ci racconta Matteo Cattaneo, Head of Innovation di Reale Mutua -. Abbiamo cercato di intervenire sulla cultura aziendale con l’obiettivo di esplorare tutti quegli ambiti che ci possano permettere domani di rispondere alle sfide che, inevitabilmente, l’innovazione ci metterà di fronte. E lo abbiamo fatto cercando di mettere sempre il cliente al centro di questo processo».

Più tecnologia, più fattispecie: nuovi modelli assicurativi
Con l’avanzata tecnologica il settore assicurativo avrà senza dubbio un ruolo strategico nei nuovi modelli di business, a patto che sappia reinventarsi e quindi proporre soluzioni custom che possano incastrarsi meglio di quelle tradizionali nelle aziende innovative. Pensate alle fattispecie create dalla sharing economy o a quelle che possono determinarsi nel modo in cui vivremo la casa in futuro, il cosiddetto ‘smart living’, con abitazioni sempre più connesse. Secondo la ricerca di mercato 2017 «Financial Services’ Global Distribution & Marketing Consumer Survey» di Accenture, infatti, buona parte degli investimenti InsurTech si stanno realizzando proprio nel settore dell’Internet of Things. Lo stesso vale per le questioni legate ai Big Data e alla Privacy: l’utilizzo di nuove tecnologie porterà alla creazione di nuove fattispecie che dovranno essere normate e sulle quali potranno essere applicate nuove coperture assicurative.

Le assicurazioni del futuro (quando le auto si guideranno da sole)
Le sfide legate alla tecnologia, però, sono tante e, soprattutto, imprevedibili. La velocità di avanzamento tecnologico non permette di poter prevedere con assoluta certezza quello che capiterà in futuro. E se oggi le Assicurazioni possono indicativamente dormire a sonni tranquilli, per il futuro è necessario attrezzarsi. Quando le auto si guideranno da sole che tipo di assicurazione ci sarà? In capo a chi sarà la responsabilità in caso di incidente? La casa automobilistica, i fornitori dei dispositivi o la compagnia stessa? «E’ difficile da dire - ci risponde Matteo -. Per questo motivo stiamo sviluppando non poche iniziative per avviare dei tavoli di lavoro con attori in diversi settori, per cominciare a lavorare anche su questo aspetto. Non possiamo arrivare impreparati. Quando si verificheranno nuove fattispecie dovremo avere dei modelli di assicurazione che si possano adattare e non lascino le imprese e le persone con bisogni assicurativi e di protezione non soddisfatti».

Il futuro sono le startup
Lo stesso accade per i modelli che si stanno sviluppando grazie alla sharing economy, sui quali Reale Mutua ha dimostrato di essere pioniera con una partnership avviata con le startup Gnammo e Axieme per la realizzazione di un nuovo modello di assicurazione previsto per gli ‘gnammer’, i cuochi dell’Home Restaurant. Ma non solo, perché Reale Mutua ha altresì avviato un fondo di venture capital con l’obiettivo di identificare startup che possano essere ‘industrialmente’ utili per il gruppo, in modo da innescare partnership e accordi per la crescita di entrambe le realtà. La collaborazione è il nuovo trend: secondo il report realizzato da PwC & Startupbootcamp, nel 2016 solo il 28% degli assicuratori stava considerando lo sviluppo di partnership per sfruttare l’InsurTech, ma nel 2017 il 45% delle compagnie si impegna direttamente in tali partenariati. «Il nostro futuro è sicuramente insieme alle startup - continua Matteo Cattaneo - molto spesso i cervelli migliori sono esterni all’azienda e abbiamo il dovere di innescare una contaminazione culturale continua. Le startup hanno modelli di lavoro molto più snelli rispetto a quelli tradizionali e saranno utili per guardare al futuro».