26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
finanza

Finanziamenti alle PMI, la soluzione è nel FinTech

Il credito alle piccole imprese è in ribasso, il motivo è spesso la fragilità finanziaria: la soluzione è rappresentata dal FinTech

Finanziamenti alle PMI, la soluzione è nel FinTech
Finanziamenti alle PMI, la soluzione è nel FinTech Foto: Shutterstock

MILANO - Il credito alle imprese è in rialzo, ma non per tutte. Quelle in affanno sono sempre le più piccole, sotto i 20 addetti. Secondo le rilevazioni di Confartigianato il credito per le piccole PMI è in calo del 2,0%, mentre si fanno più investimenti per le aziende medio grandi (+ 4%). A settembre 2016 lo stock di prestiti concessi alle imprese artigiane è stato d 42,9 miliardi, il valore minimo degli ultimi 15 anni. In ballo c’è la digitalizzazione dei processi produttivi in chiave 4.0 e quindi la sopravvivenza delle PMI sul mercato, un mercato che deve essere sempre più rivolto verso una concezione globale. La soluzione? Potrebbe essere il marketplace lending che in Italia è offerto da BorsadelCredito.it e da altre realtà emergenti.   

La fragilità finanziaria delle PMI
Perché le piccole imprese non riescono a trovare credito? I motivi sono diversi, alcuni li traccia Bankitalia in un documento pubblicato a febbraio con il titolo «Fragilità finanziaria delle imprese e allocazione del credito»: si tratta di uno studio su un campione di 260.000 imprese, di cui 197.620 micro, ovvero con fatturato sotto i due milioni. «Nel 2015 i prestiti bancari sono cresciuti per le imprese di maggiore dimensione mentre hanno continuato a contrarsi per quelle più piccole; questo divario si osserva anche per aziende appartenenti allo stesso settore di attività economica o con condizioni di bilancio simili. Stime econometriche confermano che, a parità di numerose caratteristiche di impresa (redditività, liquidità, dinamica del fatturato, spesa per investimenti, settore di attività economica e area geografica), il credito si è ridotto soprattutto per le microimprese e per le aziende più rischiose. La maggiore fragilità finanziaria delle microimprese, dovuta in particolare al più elevato indebitamento, spiega oltre il 70 per cento della differenza nel tasso di variazione dei prestiti con le grandi aziende e circa il 40 di quello con le imprese di piccola e media dimensione.» Ovvero, più le aziende sono piccole, più sono indebitate e quindi finanziariamente fragili e meno trovano accesso al mercato dei finanziamenti e rifinanziamenti.

Lo Sme supporting factor
Un problema talmente pressante che le istituzioni stanno provando a trovare soluzioni. Lo scorso novembre, per esempio, la Commissione europea ha consolidato ed esteso lo Sme supporting factor, ovvero uno sconto sulla ponderazione per gli impieghi che le banche hanno in prestiti alle PMI. Un incentivo a trasferire liquidità all’economia reale, abbattendo il rischio attribuito ai prestiti per le PMI ed evitando che questo influisca in maniera peggiorativa sul CoreTier 1, il requisito patrimoniale che secondo le regole di Basilea va tenuto sotto controllo per qualificarsi come istituti di credito solidi.

La soluzione delle imprese nel FinTech
In sostanza sui prestiti fino a 1,5 milioni di euro erogati alle Pmi si effettua un fattore di ponderazione del 23,81% che permette di ridurre l’accantonamento di capitale di vigilanza; e del 15% per la parte eccedente il milione e mezzo, senza limiti di importo. Secondo Federcasse la capacità di reperire finanziamenti da parte delle Pmi aumenterà grazie a questa norma da 10 a 20 volte. Basterà? Non per le imprese più piccole e per questo più fragili. Così come facilitare l’accesso al mercato dei capitali – con programmi come Elite che accompagna le imprese in un percorso che le avvicina alla quotazione, o il mercato Sim che prevede Ipo semplificate, o inventare i minibond – non ha risolto il collo di bottiglia finanziario. Perché tutti questi strumenti lasciano comunque fuori le micro imprese con fatturato sotto i 2 milioni e necessità di cassa nell’ordine di centinaia di migliaia di euro (sotto il milione). E per loro, ormai la strada è tracciata: il credito è fintech, affidabile, senza costi nascosti, con tempi di risposta ed erogazione che non superano i tre giorni.