27 aprile 2024
Aggiornato 06:30
dalle cellule staminali

La carne del futuro sarà allevata in laboratorio

La startup Memphis Meats ha realizzato carne in laboratorio partendo dalle cellule staminali. Il processo permette di ridurre incredibilmente il fabbisogno necessario rispetto all’allevamento tradizionale

ROMA - Durante un lasso di tempo pari a 5 anni cominceremo a concepire il cibo non più solo come nutrizione, ma come concetto strettamente legato alla medicina. In più, ci sarà bisogno di limitare le emissioni atmosferiche e impedire che i pascoli dilaghino in tutto il mondo come già stanno facendo, togliendo terreno fertile per altre coltivazioni e costruzioni. In questo senso la domanda di carne non sarà più sostenibile: le aziende avvieranno quindi la produzione di alimenti sostitutivi e prodotti innovativi in grado di soddisfare ugualmente la domanda di carne. Ed ecco che tecnologia e innovazione stanno cercando delle soluzioni per correre ai ripari.

La carne dalle cellule staminali
Una startup che si appresta a sconvolgere il mercato si chiama Memphis Meats di San Francisco. La sua promessa è quella di produrre carne in laboratorio senza uccidere un solo animale. Scelta questa che potrebbe soddisfare anche il crescente sviluppo delle associazioni animaliste. Come? Partendo dalle cellule staminali. L’innovazione qui non sta nel produrre una carne alternativa, attraverso l’uso di proteine vegetali, ma nel «costruire» una carne pressoché vera direttamente in laboratorio con l’utilizzo del siero fetale bovino.

La tracciabilità
La startup si è anche occupata di puntare la lente di ingrandimento sulla filiera agroalimentare e sulla tracciabilità, ormai richiesta su larga scala. Il processo parte quindi dalla selezione di bovini e suini di alta qualità dai quali vengono prelevate cellule dalla spalla o da altri punti del capo, messe appunto a coltura. Con una riduzione incredibile del fabbisogno necessario rispetto all’allevamento tradizionale (stiamo parlando del 90% in meno di acqua e terra e del 50% in meno di energia complessiva), la startup mira a risolvere tutti i problemi futuri sopra citati, contribuendo a un miglioramento dell’intera filiera in termini economici e ambientali.

Nei supermercati tra 30 anni
Il cruccio resta lo sviluppo delle cellule staminali all’interno del siero fetale bovino. Piccoli ostacoli a parte, il mito della carne sintetica si può dire ampiamente superato. Come ha fatto la startup Modern Meadow, che ha realizzato il primo hamburger in vitro, o la società Hampton Creek che ha imitato il sapore di un uovo con proteine vegetali. In ogni caso stiamo ancora parlando di esperimenti di laboratorio. Secondo i ricercatori dell’Università di Maastricht, infatti, potrebbero volerci una trentina di anni prima di vedere le bistecche artificiali nei banchi-frigo dei supermercati.