Sì alla realizzazione di Euclid, la missione ESA sull'universo oscuro
Una buona notizia per i ricercatori italiani, sottolinea Media Inaf, il notiziario online dell'Istituto Nazionale di Astrofisica. L'Italia è infatti coinvolta nella missione Euclid sotto molteplici aspetti.
ROMA - Euclid, la missione dell'Agenzia spaziale europea dedicata allo studio dell'universo oscuro, ha superato la Preliminary Design Review, ovvero la verifica preliminare del progetto: il satellite e la sua strumentazione scientifica possono quindi essere costruiti. Euclid, proposta all'Esa nel 2007, è stata approvata nell'ottobre del 2011 come seconda missione di classe media nell'ambito del programma Cosmic Vision dell'Esa e secondo le previsioni dovrebbe essere lanciata nel 2020. La società italiana Thales Alenia Space è stata scelta nel 2013 come prime contractor del veicolo spaziale. Da allora il progetto della missione è stato approfondito e accuratamente rivisto in ogni suo punto.
Una buona notizia per i ricercatori italiani, sottolinea Media Inaf, il notiziario online dell'Istituto Nazionale di Astrofisica. L'Italia è infatti coinvolta nella missione Euclid sotto molteplici aspetti: sia attraverso la realizzazione di sottosistemi dei due strumenti di bordo, quello per immagini nel visibile (VIS) e quello per fotometria e spettroscopia nel vicino infrarosso (NISP), sia con la responsabilità della gestione del Segmento di Terra e della survey, ma anche con ruoli importanti per aspetti tecnici e scientifici della missione. Il nostro Paese è, insieme a Francia e Gran Bretagna, il principale protagonista della missione grazie al supporto, in primo luogo, dell'Agenzia spaziale italiana.
«La missione Euclid è prioritaria per l'Asi», dice la responsabile Osservazione dell'Universo dell'Agenzia Barbara Negri. «La partecipazione nazionale a questa missione di frontiera per la scienza prevede un team scientifico numeroso e di alto livello e il coinvolgimento di una delle maggiori industrie italiane che realizzano strumentazione scientifica per lo spazio. Tutto questo rafforza il posizionamento già raggiunto dall'Italia nel campo della Space Science».
In Euclid sono coinvolti oltre 200 scienziati italiani, appartenenti all'INAF (principalmente gli Istituti IAPS, IASF di Bologna e Milano, e gli Osservatori Astronomici di Bologna, Brera, Padova, Roma, Torino e Trieste), all'INFN e a numerose Università (in primo luogo quella di Bologna e poi quelle di Ferrara, Roma La Sapienza, Università Roma 3, Trieste, SISSA, CISAS).
«Il successo di questa review - dichiara Luca Valenziano responsabile INAF delle attività Euclid Italia - dimostra l'impegno della comunità scientifica italiana in Euclid, in costante aumento: ora iniziamo la fase, complessa ma interessantissima, della produzione degli strumenti». Euclid studierà con un livello di accuratezza mai raggiunto prima l'Universo Oscuro, quello che noi oggi ancora non conosciamo, ovvero il 95 per cento circa del totale. Compito di Euclid sarà quello di realizzare una mappa super dettagliata della distribuzione e dell'evoluzione di materia ed energia oscura nell'Universo, i due 'ingredienti' che ancora non siamo riusciti ad identificare e di cui ci sfugge la natura. Per il suo ambizioso compito Euclid utilizzerà un telescopio di 1,2 m di diametro e due strumenti per mappare la distribuzione tridimensionale di ben due miliardi di galassie e della materia oscura che le circonda, andando a censire oltre un terzo dell'intero cielo.