1 maggio 2024
Aggiornato 23:30
Referendum catalano

Catalogna, mandato d'arresto europeo per Puigdemont: rischia 30 anni di carcere

L'Audencia Nacional di Madrid ha ordinato l'arresto del suo vice Carles Puigdemont e di altri ex 7 ministri del governo catalano

BARCELLONA - L'Audencia Nacional di Madrid, accogliendo le richieste della Procura di Stato, ha ordinato la carcerazione preventiva senza cauzione per il vice di Carles Puigdemont e altri 7 ex ministri del governo regionale della Catalogna accusati di ribellione, sedizione e malversazione di fondi pubblici. Il tribunale speciale, inoltre, per gli stessi capi d'accusa, ha chiesto un mandato di arresto europeo per il presidente destituito della Catalogna e per i 4 ex ministri che si trovano attualmente in territorio belga. Puigdemont e Clara Ponsat , Mertitxell Serret, Antoni Comin e Lluis Puig rischiano una pena di trent'anni di carcere; la Procura ha respinto la richieste dei legali della difesa di una deposizione per videoconferenza, chiesta dagli inquisiti che hanno reso noto di non voler richiedere asilo politico. Se venisse accettata la richiesta della Procura, spetterebbe alla giustizia belga eseguire l'ordine di arresto e decidere se mantenere gli imputati in carcere fino a che un tribunale non decida in merito alla loro consegna in Spagna, entro un arco temporale massimo di circa due mesi. Gli stessi capi di imputazione sono stati contestati a 6 componenti indipendentisti della presidenza del Parlamento regionale, protetti per ora dall'immunità parlamentare che si sono recati in tribunale per deporre. Deposizione poi rinviata al 9 novembre 2017 dalla Corte Costituzionale su richiesta dei loro legali. I reati contestati prevedono rispettivamente un massimo di trenta e quindici anni di carcere. Per il diritto spagnolo, la "sedizione" è una rivolta pubblica e turbolenta con l'obiettivo di "prevenire con la forza o illegalmente" l'applicazione della legge mentre la "ribellione" è una rivolta violenta e pubblica con l'obbiettivo, fra gli altri, di violare, sospendere o cambiare la Costituzione o dichiarare l'indipendenza di una parte del territorio.