Catalogna, la partitura segreta diffonde sul web le istruzioni per il referendum proibito
In Catalogna la musica e l'ironia sono tradizioni sentite, e questa volta sono state usate contro la censura di Madrid: sui siti web le istruzioni di voto sono circolate in chiave concertistica
BARCELLONA - In Catalogna la tradizione dei cori e delle scuole di musica è molto forte e risale all'800 con la creazione dell'Orfeò Català: non sorprende quindi che negli ultimi giorni si siano moltiplicati nelle città catalane concerti di piazza di musica classica e popolare a sostegno del referendum per l'indipendenza proibito da Madrid. Davanti alla Cattedrale di Barcellona si è tenuto il più grande, con 3000 fra musicisti e cantanti che hanno interpretato canzoni e melodie della tradizione popolare. Ma la passione musicale si è espressa anche con ironia sui social network. Qui, a seguito della chiusura da parte della guardia civil spagnola di decine di siti web catalani con le istruzioni di voto, sono circolate istruzioni metaforiche in chiave concertistica, che recitano così: «Alle 7 tutti convocati nelle sale da concerto (in riferimento ai seggi). Alle 9 comincia il concerto... Conviene portare da casa partiture (il riferimento è alle schede) ... Se il suono disturba qualcuno e chiedono di smettere di suonare, ci siederemo per terra all'ingresso dell'auditorio, ma senza litigare con nessuno....»
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