Brexit, il parere dei greci: «Abbiamo problemi ben peggiori dei britannici»
Non è passato molto tempo da quando il Paese che faceva tremare l'Europa era la Grecia. Ora Atene guarda all'eventualità di un'uscita della Gran Bretagna con il disicanto di chi ancora lotta per il proprio futuro
ATENE - Non è passato molto tempo da quando il Paese che faceva tremare l'Europa era la Grecia. Ora Atene guarda all'eventualità di un'uscita della Gran Bretagna con il disicanto di chi ancora sta lottando per il proprio futuro.
Problemi peggiori
«In questo momento direi che la Brexit non m'interessa molto, ci sono problemi che mi riguardano qui in Grecia molto peggiori di quelli dei britannici. Immagino che certamente ci saranno delle conseguenze ma noi abbiamo già avuto così tante conseguenze che non potranno essere molto peggiori», commenta Yanni Kalotaranis, titolare d'azienda. Il Fondo salva stati europeo ha appena approvato la seconda tranche di prestiti per la Grecia: 10 miliardi di euro, 7 concessi subito, gli altri solo se verranno messe in campo tutte le misure necessarie.
Economia stabile
«Io non sono d'accordo, non penso che la Gran Bretagna debba lasciare l'Europa perché la sua economia è stabile e questo dà stabilità all'economia dell'intero continente e di tutta l'Unione europea» sottolinea Dimtra Sotiropoulou, impiegata di banca.
Paura
L'idea della Brexit è «spaventosa» secondo Timothy Gibson, un insegnante inglese che vive in Grecia. «È sostenuta da persone che non capiranno mai i valori dell'Unione europea, qualsiasi sia la crisi che attraversa l'Europa in questo momento, l'unico modo per uscirne in realtà è rimanerci dentro e non scegliere l'opzione più facile».
(Immagini Afp)
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