2 maggio 2024
Aggiornato 17:30
Favorevoli 367, contrari 137, ora la palla passa al Senato

Brasile, impeachment per la presidente Dilma Rousseff per aver truccato i conti pubblici

La leader del Partito dei lavoratori di Lula da Silva è accusata di aver truccato i conti pubblici nel 2014, anno della sua rielezione, e nel 2015 di aver celato la gravità della crisi economica del suo Paese

BRASILE - Urla e tifo da stadio in Parlamento e nelle strade brasiliane per l'impeachment a Dilma. Con una maggioranza schiacciante, 367 voti a favore e 137 contrari, i deputati brasiliani hanno detto sì alla messa in stato d'accusa della presidente Dilma Rousseff. Al raggiungimento del quorum i deputati di opposizione sono esplosi in grida di gioia e hanno mostrato alle telecamere cartelli con scritto "Ciao cara".

L'accusa di aver truccato i conti pubblici
La presidente, leader del Partito dei lavoratori di Lula da Silva, è accusata di aver truccato i conti pubblici nel 2014, anno della sua rielezione, e poi nel 2015, per celare la gravità della crisi economica del suo Paese. Rousseff, che nega ogni accusa, denuncia un tentativo di colpo di stato.

La palla adesso passa al Senato che sarà chiamato a votare due volte a maggioranza semplice, sulla messa in stato d'accusa della presidente. Se favorevole, il voto dell'11 maggio sospenderà Rousseff per 6 mesi dalle sue funzioni, in attesa del verdetto finale. La presidenza, in tal caso, sarà assicurata da Michel Temer, ex alleato centrista ma ormai rivale di Rousseff.

(Immagini afp)