19 marzo 2024
Aggiornato 05:00
Terrorismo

Salvini l'aveva chiesto, Bolsonaro l'aveva promesso: ordinato l’arresto di Cesare Battisti

La Corte suprema brasiliana ha ordinato l’arresto di Cesare Battisti, «in vista della sua estradizione» in Italia, dove è stato condannato all’ergastolo per quattro omicidi

BRASILIA - La Corte suprema brasiliana ha ordinato l’arresto di Cesare Battisti, «in vista della sua estradizione» in Italia, dove è stato condannato all’ergastolo in contumacia per quattro omicidi commessi negli anni ’70. L’avvocato dell’ex leader del gruppo Proletari armati per il comunismo (Pac), Igor San’Anna Tamasauskas, ha detto alla France presse di non aver ancora ricevuto alcuna notifica da parte della corte. Battisti vive nella città di Cananeia, nello Stato di San Paolo, dove ha un figlio di cinque anni. «Ordino di porre in stato di detenzione in vista di una estradizione il cittadino italiano Cesare Battisti», si legge nell’ordinanza firmata dal giudice Luiz Fux, sottolineando che la misura è necessaria per evitare «ogni tentativo di fuga».

L'evasione e la latitatanza 
Evaso di prigione nel 1981, Battisti riparò prima in Messico, quindi in Francia, dal 1990, dove il presidente socialista François Mitterrand aveva promesso di non estradare nessun militante di estrema sinistra che avesse rinunciato alla lotta armata. Tuttavia, una volta arrivato al potere il presidente di destra Jacques Chirac, l’ex leader dei Pac lasciò la Francia per rifugiarsi in Brasile, nel 2004. Arrestato nel 2007 a Rio de Janeiro, alla luce della richiesta di estradizione dell’Italia, la Corte suprema brasiliana decise allora che spettava al presidente decidere in merito e l’ex capo di Stato, Luiz Inacio Lula da Silva, rifiutò di consegnare Battisti alle autorità italiane. Ieri, il giudice Fux ha stabilito che l’attuale presidente della Repubblica ha il potere di rivedere l’atto di Lula e decidere se Battisti può rimanere in Brasile o essere estradato in Italia.

Battisti può appellarsi
In attesa che si pronunci Jair Bolsonaro, che si insedierà a gennaio, la Corte ne ha ordinato l’arresto. Bolsonaro, che si era impegnato con Matteo Salvini, si è sempre espresso a favore dell’estradizione. «Una decisione del Capo dello Stato sull’estradizione, così come il suo eventuale riesame, non è sottosposta a controllo giudiziario», ha scritto il giudice Fux, aggiungendo che Battisti non ha acquisito il diritto di rimanere in Brasile a causa della decisione di Lula o per il fatto di avere un figlio. Battisti può ora fare appello alla Corte suprema. «Come ho già detto - aveva twittato Bolsonaro - riaffermo il mio impegno a estradare immediatamente il terrorista Cesare Battisti, amato dalla sinistra brasiliana, in caso di vittoria alle elezioni. Dimostreremo al mondo il nostro totale ripudio e impegno a combattere il terrorismo. Il Brasile merita rispetto».