29 marzo 2024
Aggiornato 16:30
Consiglio Affari esteri dell'UE

Crisi in Ucraina, per Bruxelles è il momento della diplomazia

L'UE non segue l'esempio Usa di evacuazione ambasciata a Kiev: «Sappiamo quali sono le minacce, e sappiamo come reagire. Ma bisogna evitare reazioni che diano un senso di allarme»

BRUXELLES - Il Consiglio Affari esteri dell'Ue, riunito a Bruxelles, è stato un momento importante per chiarire diversi punti della posizione europea, e anche di quella americana, riguardo alla situazione di tensione creata dalla Russia con i suoi concentramenti di truppe vicino ai confini dell'Ucraina, e ai timori per una possibile invasione. Alla riunione ha partecipato anche, con un intervento in videoconferenza durato un'ora, il segretario di Stato Usa Anthony Blinken.

Il primo chiarimento è stato quello relativo alla decisione Usa di evacuare parte del personale della propria ambasciata a Kiev. Su questo punto, secondo quanto ha riferito l'Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell'Ue, Josep Borrell, Blinken ha spiegato che non si tratta di una vera e propria evacuazione, ma piuttosto della decisione di lasciar partire dalla capitale dell'Ucraina, se lo considerano opportuno, i membri del personale diplomatico americano che non hanno un ruolo essenziale, o «critico».

Secondo quanto hanno riferito nelle conferenze stampa finali lo stesso Borrell e il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albarez Bueno, Blinken non ha fornito alcun dato fattuale nuovo che potesse motivare una mossa simile da parte degli europei, che hanno deciso di non seguire l'esempio americano. «Gli Usa hanno da anni un protocollo riguardante l'evacuazione del personale diplomatico che è diverso dal protocollo europeo», ha precisato Albarez Bueno.

Questa decisione, che secondo il ministro spagnolo è stata condivisa «dai più importanti Stati membri dell'Ue», è opportuna anche per sdrammatizzare la situazione, evitando allarmismi. E questo rappresenta il secondo chiarimento venuto dalla riunione del Consiglio Ue.

«Bisogna evitare di cedere alla tentazione del panico. Sappiamo quali sono le minacce, e sappiamo come reagire. Ma bisogna evitare reazioni che diano un senso di allarme, che avrebbe conseguenze anche dal punto di vista finanziario. Dobbiamo mantenere i nervi saldi, evitare una crisi di nervi», ha sottolineato l'Alto Rappresentante. «La situazione è già abbastanza tesa; non serve aggravarla, fare fantascienza. Questo è il momento del dialogo, della diplomazia. Gli Stati Uniti e la Russia si parlano attraverso i loro ministri degli esteri: questa è una buona notizia», ha aggiunto Albarez Bueno.

Il terzo punto riguarda le sanzioni economiche e finanziarie, definite «pesantissime» ("massive», ndr), che l'Unione europea sta preparando in coordinamento con gli Stati Uniti, il Canada e il Regno Unito, per attivarle nel caso in cui vi sia effettivamente un'invasione russa dell'Ucraina.

Ai giornalisti che chiedevano più dettagli sulle sanzioni, Borell e il ministro spagnolo hanno risposto che non è il momento di fornire informazioni che potrebbero essere utilizzate dalla Russia. «Una parte dell'effetto deterrente delle sanzioni sta nel fatto di non fornire ulteriori informazioni. Non preoccupatevi, le misure saranno prese ed attuate al momento opportuno, se questo momento arriverà», ha detto l'Alto Rappresentante. Albarez Bueno ha precisato, da parte sua, che sulle sanzioni «c'è accordo totale». «Non posso entrare nei dettagli, ma noi li conosciamo perfettamente». E, ha aggiunto, «oggi si è parlato anche dell'impatto che potrebbero avere le sanzioni sull'economia europea, e su come rispondere» a queste eventuali conseguenze.

Il quarto chiarimento e la risposta alle critiche secondo cui l'Unione europea è stata marginalizzata finora in questa crisi, visto che i contatti diretti con la Russia sono stati mantenuti in modo pressoché esclusivo dalla Nato e dagli Usa: «Gli stati Uniti si accingono a rispondere per iscritto alle domande della Russia, come ha chiesto Mosca. Non è vero che l'Ue non partecipa a questo processo: siamo stati consultati fin dall'inizio, passo a passo» dagli Usa e dalla Nato, «e abbiamo anche discusso con gli Stati Uniti la risposta scritta che sarà inviata alla Russia», ha puntualizzato Borrell.

Dalla riunione di oggi «ciò che è venuto fuori è chiaro, e lo ha detto anche Blinken: questa è una questione soprattutto di sicurezza europea, e non si possono prendere decisioni sulla sicurezza europea senza di noi. Il fatto che Blinken sia restato un'ora a parlare con noi mostra che è così che la vede anche lui, e lo ha esplicitato lui stesso», ha aggiunto Alvarez Bueno.

Infine, a chi chiedeva se i ministri europei abbiano parlato delle critiche al governo tedesco per il suo rifiuto di inviare armi all'Ucraina, Borrell ha affermato: «Nell'Ue si discute insieme delle questioni su cui abbiamo competenze condivise; poi ci sono cose che gli Stati membri possono fare autonomamente. Questo tema - ha concluso - non è stato sul tavolo del Consiglio».