19 marzo 2024
Aggiornato 05:30
Emergenza coronavirus

A Parigi sale l'allarme per la seconda ondata di coronavirus

La capitale francese chiuderà da domani tutti i bar, mentre il governo del Paese ha innalzato al massimo il livello d'allerta dopo un periodo prolungato di elevati tassi di contagio

A Parigi sale l'allarme per la seconda ondata di coronavirus
A Parigi sale l'allarme per la seconda ondata di coronavirus Foto: Ian Langsdon ANSA/EPA

A Parigi sale l'allarme per la seconda ondata di coronavirus. La capitale francese chiuderà da domani tutti i bar, mentre il governo del Paese ha innalzato al massimo il livello d'allerta dopo un periodo prolungato di elevati tassi di contagio. Le restrizioni dureranno per il momento due settimane, con tutti i dettagli che saranno illustrati in seguito, come ha annunciato l'ufficio del primo ministro Jean Castex. Ieri la Francia ha comunicato 12.565 casi di Covid-19.

A Marsiglia, nel sud del Paese, è stata disposta la scorsa settimana la chiusura di bar e ristoranti. Il livello di massima allerta in Francia entra in vigore quando il tasso di contagio in una zona supera 250 ogni 100.000 persone e almeno il 30 per cento dei posti in terapia intensiva è riservato ai pazienti Covid-19.

«Queste misure, indispensabili nella lotta per frenare la diffusione del virus, si applicheranno a Parigi e ai tre dipartimenti immediatamente circostanti, per una durata di due settimane», ha spiegato l'ufficio del primo ministro, come riporta Le Figaro. I ristoranti della città dovranno mettere in atto nuovi stringenti protocolli sanitari per restare aperti e le aule universitarie potranno essere occupate per il 50 per cento della capienza.

Ristoranti e bistrot che servono cibo e alcolici potranno rimanere aperti, a patto che registrino i dettagli con i contatti dei clienti e chiudano l'attività alle 22. Lo smartworking, il lavoro da casa, deve avere la priorità «ora più che mai», si legge nel comunicato.

Le discoteche, le agenzie di gioco sono chiuse al pubblico. Per evitare un massiccio assembramento di popolazione, sono vietate fiere, congressi e anche i circhi. Per quanto riguarda le attività sportive, palestre e piscine saranno chiuse, ad eccezione di quelle frequentate dai minori in ambito scolastico. Il decreto prevede inoltre che i centri commerciali potranno ospitare un massimo di una persona ogni 4 metri quadri.

Luoghi culturali, teatri, cinema e musei potranno proseguire le loro attività secondo le norme vigenti; continueranno a funzionare anche i servizi di trasporto. Anne Hidalgo ha spiegato di voler permettere che «la vita sociale, la vita culturale, la vita democratica» continuino il loro corso a Parigi e ha aggiunto di sperare in una situazione «migliore» entro due settimane.

«La città sarà a fianco dello Stato. Saremo estremamente vigili» sulla trasparenza delle decisioni prese, ha affermato il sindaco di Parigi. Negli ospedali di Parigi, Hidalgo ha detto di voler fare di tutto per «evitare il sovraccarico» e ha espresso sostegno e affetto per il personale ospedaliero.

Il sindaco di Parigi ha voluto rivolgersi «agli attori economici», assicurando che l'amministrazione sarà «molto vigile» e che «saranno prese tutte le misure di accompagnamento per evitare chiusure e licenziamenti» in una situazione già «molto degradata».

Il ministro degli Interni Gerald Darmanin ha ammesso che la chiusura dei bar sarà un provvedimento difficile da dirigere per i parigini. «Siamo francesi, amiamo bere, mangiare, vivere, sorridere e baciarci», ha detto ieri al canale televisivo francese LCI e a Europe 1.

Il 26 settembre Marsiglia, la seconda città della Francia, ha chiuso per due settimane tutti i bar, i ristoranti e le palestre. Anche i luoghi pubblici, compresi teatri, musei e cinema, hanno dovuto chiudere a meno che non fossero in grado di introdurre rigide misure antivirali.

In Europa intanto è stato introdotto lo stato di emergenza in Repubblica Ceca, mentre il governo fatica a controllare l'escalation di nuovi casi di coronavirus. Da oggi e per due settimane sono in vigore nuove misure, comprese la chiusura delle scuole secondarie e la presenza di massimo sei persone per tavolo in ristoranti e bar. Le scuole primarie restano invece aperte. Nelle ultime due settimane i cechi hanno assistito al maggior numero di nuovi casi (ogni 100mila persone) in Europa, dopo la Spagna, e il quarto per numero di decessi.

Questo fine settimana Madrid è entrata in un lockdown locale, con i tre suoi tre milioni di persone autorizzati a uscire dai propri quartieri di residenza soltanto per viaggi essenziali. Bar e ristoranti non possono accogliere clienti dopo le 20 e le persone non possono incontrarsi in gruppi superiori a sei. Il tasso di contagio a Madrid è circa 700 casi ogni 100mila persone. Nel Paese a livello complessivo è di quasi 300 ogni 100mila persona, il più alto d'Europa.

In Italia il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha detto che il governo varerà probabilmente nuove misure per contenere il virus, visto che le autorità sono preoccupate per l'aumento di contagi, in particolare nel sud del Paese. Le misure di contenimento dovrebbero comprendere l'obbligo di mascherina anche all'aperto e una stretta su feste e cerimonie, a livello di numero di partecipanti.

(con fonte Askanews)