25 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Relazioni USA-Russia

Russiagate, «Trump chiese a Cohen di mentire su progetto russo»

Il presidente Usa avrebbe invitato il suo ex legale a mentire al Congresso sui tempi del negoziato per la costruzione di una Trump Tower a Mosca, secondo due fonti investigative citate dal sito Buzzfeed

Il Presidente americano, Donald Trump
Il Presidente americano, Donald Trump Foto: ANSA

NEW YORK - Il presidente Usa Donald Trump avrebbe invitato il suo ex legale Michael Cohen a mentire al Congresso sui tempi del negoziato per la costruzione di una Trump Tower a Mosca, secondo due fonti investigative citate dal sito Buzzfeed. Inoltre Trump avrebbe appoggiato il progetto, ideato da Cohen, di visitare la Russia durante la campagna per le presidenziali, per incontrare di persona il presidente russo Vladimir Putin e imprimere un'accelerazione al negoziato. «Fà in modo che succeda» avrebbe detto Trump al suo avvocato. Secondo le fonti inoltre, mentre Trump diceva in pubblico che non faceva affari con la Russia, lui e i figli Ivanka e Donald Jr., ricevevano aggiornamenti periodici sul progetto immobiliare moscovita da Cohen, che era incaricato di portarlo avanti.

La speranza era limitare l'indagine in corso

A novembre Cohen ha ammesso di aver mentito al Congresso in una dichiarazione di due pagine alle commissioni intelligence della Camera e del Senato. Il procuratore speciale Robert Mueller, incaricato dell'inchiesta sulla presunta collusione tra la campagna di Trump e la Russia, ha sottolineato che la falsa affermazione di Cohen che il progetto russo era stato abbandonato a gennaio 2016 era un tentativo di «minimizzare i legami tra il progetto di Mosca e l'individuo 1» (cioè Trump) «nella speranza di limitare l'indagine in corso». Ora le due fonti hanno detto a BuzzFeed News che Cohen ha dichiarato al procuratore speciale che dopo le elezioni il presidente gli chiese personalmente di mentire, sostenendo che i negoziati si erano chiusi mesi prima di quanto avvenuto di fatto, per nascondere il suo coinvolgimento.

Cohen assunse società tech per manipolare sondaggi su Trump

All'inizio del 2015, un uomo a capo di una piccola società tech si presentò alla Trump Tower di New York per ricevere 50.000 dollari in cambio dell'aiuto fornito a Michael Cohen, all'epoca avvocato personale di Donald Trump, per cercare di manipolare dei sondaggi online a favore dell'attuale presidente, prima del lancio ufficiale della sua campagna elettorale. Lo scrive il Wall Street Journal. Nel gennaio 2014, Cohen avrebbe chiesto all'uomo, John Gauger, di aiutare Trump a ottenere un buon risultato in un sondaggio online della Cnbc sui migliori imprenditori; Gauger, però, non fu in grado di farlo entrare nei primi cento. Nel febbraio 2015, quando Trump si preparava a candidarsi, Cohen chiese a Gauger di manipolare un sondaggio di Drudge Report sui potenziali candidati repubblicani, in cui l'attuale presidente arrivò quinto con circa 24.000 voti, il 5% del totale.

Contanti o assegni?

Nel suo ufficio, Cohen sorprese Gauger dandogli una borsa contenente tra i 12.000 e i 13.000 dollari in contanti e un guanto da boxe indossato (secondo l'avvocato) da un lottatore di arti marziali brasiliano, secondo quanto raccontato dallo stesso Gauger. Cohen ha dichiarato di non aver consegnato contanti e che «tutti i soldi a Gauger sono stati dati tramite assegno», senza aggiungere altri commenti sui servizi pagati. Gauger ha dichiarato di non aver mai ricevuto il resto dei soldi. Eppure, Cohen ha chiesto e ottenuto un rimborso di 50.000 dollari dalla Trump Organization, senza specificare per quali servizi. Cohen collabora con il procuratore speciale Robert Mueller, che indaga sulle ingerenze russe nelle elezioni presidenziali, da quando si è dichiarato colpevole ad agosto di vari reati, in parte legati alle sue attività per Trump, per cui a dicembre è stato condannato a tre anni di carcere.