Salvini appoggia la Brexit: «Siate più duri con l'Unione europea»
In un'intervista al quotidiano britannico Sunday Times, il vicepremier italiano ha esortato la primo ministro Theresa May ad essere più ferma con Bruxelles

ROMA – Il ministro dell'Interno italiano Matteo Salvini ha esortato la Primo ministro britannica Theresa May a mostrare una linea più dura nei negoziati con Bruxelles sulla Brexit, se non vuole «farsi danneggiare». In un'intervista al giornale inglese Sunday Times, il vicepremier ha infatti garantito l'appoggio del nostro Paese alle trattative commerciali della Gran Bretagna, accusando allo stesso tempo l'Unione Europea di cercare di orientare la decisione già presa dai cittadini inglesi di lasciare il blocco.
Fermezza con Bruxelles
«Sulla base della mia esperienza all'Europarlamento dico che o ci si impone o ci si fa mettere i piedi in testa. Su alcune cose, non è necessario dare prova di moderazione – sostiene il leader leghista – Non c'è né obiettività, né buona fede da parte europea», afferma ancora Salvini, sostenendo, secondo il Sunday Times, che Bruxelles voglia punire i britannici: «Spero che i negoziati finiscano bene e che il Regno Unito possa servire da esempio a coloro che escono dall'Ue – aggiunge – Mi ricordo del referendum come di un momento di partecipazione e di libertà». Per Salvini, May dovrebbe prepararsi a lasciare il tavolo senza un accordo: «Perché – aggiunge – su alcuni principi non c'è bisogno di essere flessibili e tu non dovresti fare passi indietro».
Paura dell'Italexit
Parole che preoccupano il fronte europeista italiano, che teme che anche Roma possa seguire l'esempio di oltremanica e avviare un'uscita dall'Unione. Quelle del Matteo Salvini sono infatti definite «dichiarazioni devastanti e inaccettabili al Sunday Times, in cui minaccia la Ue e invita Theresa May a essere più dura», secondo quanto dichiara Sandro Gozi (Pd), ex-sottosegretario di Palazzo Chigi con delega alle politiche europee. «Politica e media, sveglia! – scrive Gozi su Twitter – non guardate alle pagliuzze ma alla trave: la trave è una Italexit ipocrita, non dichiarata ma praticata. Chi nel governo minimizza e chi fuori non denuncia ne è complice».
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