29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Immigrazione

Salvini sta mettendo in crisi anche il governo Merkel: e Trump è con l'Italia

Dal ministro dell'Interno tedesco Seehofer ultimatum a Merkel: «Accordo su migranti entro giugno o via alle espulsioni». E la Cancelliera si infuria

Angela Merkel e Donald Trump durante il G7 a Taormina
Angela Merkel e Donald Trump durante il G7 a Taormina Foto: ANSA / CIRO FUSCO ANSA

BERLINO - Possiamo chiamarlo "effetto Salvini". Il risultato delle prime settimane di governo del leader della Lega a livello continentale è che il ministro dell'Interno tedesco Horst Seehofer ha lanciato un vero e proprio ultimatum ad Angela Merkel sulla questione migranti, chiedendo di finalizzare agli accordi con i partner europei a cui punta la cancelliera entro giugno. Gli alleati di destra della Csu hanno dato alla Cancelliera due settimane per negoziare soluzioni sulla questione migranti con i Paesi Ue, senza le quali il ministro dell'Interno chiuderà le frontiere. La decisione, secondo l'agenzia Dpa, è stata presa in una riunione del partito Conservatore bavarese (Csu) a Monaco, rivelano fonti interne. Secondo la Dpa, Merkel ha accettato questo rinvio, che si sovrappone al summit Ue del 28 e 29 giugno.

Merkel respinge l'ultimatum del suo ministro Interni
Un 'diktat' che non è andato già alla 'singora dei diktat', con Angela Merkel che ha respinto l'ultimatum sui migranti lanciato dagli alleati bavaresi del partito conservatore Csu, guidato dal ministro dell'Interno Horst Seehofer. Oggi il 'falco' Seehofer ha detto che la Germania inizierà a respingere i migranti dal primo 1 luglio se non ci sarà un accordo con i partner europei al Consiglio Ue di fine mese. In pratica alla cancelliera tedesca - che oggi riceve a Berlino il presidente del Consiglio Giuseppe Conte - vengono date due settimane per trovare una soluzione su base bilaterale od europea all'arrivo dei migranti già registrati in altri Paesi, che Seehofer intende respingere automaticamente al confine, se necessario anche senza un 'piano B' concordato con il Paese di arrivo. Merkel ha tuttavia dichiarato che cercherà di arrivare a delle intese utili per risolvere il problema, ma che «non c'è un automatismo» che possa permettere di respingere un richiedente asilo anche in caso di mancati accordi a livello europeo.

Il diktat di Seehofer: «Respingimenti dal primo luglio»
La Germania inizierà a respingere i migranti dall'1 luglio se non ci sarà un accordo con i partner europei. Lo ha dichiarato senza mezzi termini il ministro dell'Interno Horst Seehofer. Poco prima la Dpa aveva annunciato che gli alleati di destra della Csu avevano dato a Merkel due settimane per negoziare soluzioni sulla questione migranti con i Paesi Ue, senza le quali il ministro dell'Interno chiuderà le frontiere. Seehofer, uno dei principali critici della politica di accoglienza voluta da Merkel, ha annunciato che chiuderà le frontiere a poco a poco, rispendendo indietro al Paese di primo approdo i migranti. Il leader del partito bavarese Hans-Peter Friedrich ha dichiarato che «le misure di respingimento saranno sviluppate per i primi di luglio».

E Trump sta con l'Italia: «Tolleranza zero»
Intanto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dopo aver incensato il governo italiano difende la sua »tolleranza zero" sull'immigrazione irregolare, accusando i democratici e citando come esempio da non seguire quello della Germania e dell'Europa in generale. «La popolazione della Germania si sta rivoltando contro i suoi leader» ha scritto Trump, che su Twitter definisce «debole» la coalizione a Berlino. «Il crimine in Germania sta aumentando. Grossi errori sono stati fatti in tutta l'Europa, permettendo a milioni di persone di entrare. Non vogliamo che ciò che sta accadendo in Europa accada anche da noi!». Poi, l'attacco agli avversari politici negli Stati Uniti: «Perché i democratici non ci danno i voti per mettere a posto le peggiori leggi sull'immigrazione al mondo? Dove sono le proteste per gli omicidi e i crimini causati da gang e criminali, inclusa la MS-13 (una banda centroamericana, ndr), entrati illegalmente nel nostro Paese?».