26 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Immigrazione

Migranti, la stretta di Macron: espulsioni in tempi record, reato di entrata illegale

Stretta in Francia sull'immigrazione. Emmanuel Macron propone al consiglio dei ministri un disegno di legge volto a limitare l'immigrazione

PARIGI - Stretta in Francia sull'immigrazione. Emmanuel Macron propone al consiglio dei ministri un disegno di legge «per un’immigrazione controllata e per un diritto di asilo effettivo». Un testo duramente contestato dalle ong e dalle organizzazioni che lavorano in difesa dei diritti umani, ma anche da alcuni deputati che fanno parte dell’attuale maggioranza. Il ddl sarà discusso all’Assemblea Nazionale il prossimo aprile.

Tempistiche accorciate
L’obiettivo generale della legge, ha spiegato il ministro dell'Interno Gérard Collomb, sarebbe quello di tagliare le lungaggini burocratiche che fanno dilatare le tempistiche dell'accoglienza, portando a un massimo di sei mesi al massimo il periodo necessario per ottenere lo status di rifugiato o un suo diniego - oggi ce ne vogliono almeno undici di oggi -. Per tagliare le tempistiche, il disegno di legge stabilisce che, mentre finora un richiedente aveva fino a 120 giorni per presentare la propria domanda di asilo, ora ne avrà 90: e se la richiesta dovesse essere rifiutata avrà due settimane (e non più un mese) per depositare un ricorso. Chi protesta, fa notare che, solo per ottenere un appuntamento in prefettura, ci vogliono circa 30 giorni lavorativi.

Contestazioni
In Francia, se una domanda d'asilo viene rifiutata in prima istanza, il richiedente può presentare ricorso: a quel punto sarà la Corte nazionale del diritto di asilo (CNDA, organo del Consiglio di Stato) a istituire la sua pratica. Il taglio delle tempistiche impresso da Macron implicano che CNDA e e l’OFPRA, l'Ufficio francese per la protezione dei rifugiati e degli apolidi, dovranno rispondere a una richiesta in meno di sei mesi. Un'utopia, considerati i tempi della giustizia? Probabilmente, visto oggi un giudice gestisce già 325 casi all’anno. E in effetti, i dipendenti della Corte nazionale del diritto di asilo sono dunque entrati in sciopero da diversi giorni per protestare contro la proposta di legge. Altro punto che ha sollevato diverse critiche riguarda l’estensione delle audizioni video, uno schermo tra il tribunale e il richiedente che elimina, secondo i critici, tra le due parti ogni contatto umano. 

Reato di entrata illegale
La proposta di legge interviene anche sulla durata massima della permanenza in detenzione amministrativa, aumentata da 45 a 90 giorni, che possono diventare 135, e porta da 16 a 24 ore il fermo amministrativo per la verifica dei documenti. Anche in questo caso, diverse ong che lavorano con i migranti contestano la misura, che ritengono repressiva e inutile, visto che, affermano, già i due terzi delle espulsioni si verificano già nei primi dodici giorni di reclusione amministrativa. Altro punto, sono poi l'introduzione delle misure di controllo e repressione alla frontiera, con anche l'istituzione di un reato di entrata illegale: chi arriva in Francia senza passare per i posti di frontiera rischierebbe fino a un anno di carcere e il pagamento di una multa pari a quasi 4 mila euro. I