Così la Merkel vuole influenzare il voto sulla Brexit per indebolire la May
Con l'attivazione ufficiale dell'articolo 50 del Trattato di Lisbona e l'inizio delle trattative sulla Brexit tra Londra e Bruxelles, le due 'lady di ferro' d'Europa - Theresa May e Angela Merkel - sembrano cominciare a guardarsi di traverso
BERLINO - Con l'attivazione ufficiale dell'articolo 50 del Trattato di Lisbona e l'inizio delle trattative sulla Brexit tra Londra e Bruxelles, le due «lady di ferro» d'Europa - Theresa May e Angela Merkel - sembrano cominciare a guardarsi di traverso. Sul tavolo, in effetti, c'è molto di cui discutere, e la recente e bellicosa cena tra la premier britannica e Jean-Claude Juncker preannuncia un negoziato tutt'altro che semplice. Per ora, l'attenzione è tutta concentrata su quel conto decisamente profumato - si parla di 100 miliardi di euro - che, secondo l'Ue, il Regno dovrebbe saldare prima di dileguarsi. Rivendicazioni che la May ha definito «minacce», la cui tempistica, a suo avviso, sarebbe una scelta deliberata per tentare di influenzare il voto che avrà luogo a giugno.
Il pugno duro della Merkel
Theresa May, in particolare, è convinta che in quel tentativo di influenzare l'esito delle elezioni in prima linea ci sia la Germania di Angela Merkel. A suo avviso, come riporta il Telegraph, funzionari di Bruxelles e del governo tedesco avrebbero diffuso informazioni sensibili in quello che Londra vede un tentativo di minare la credibilità del Primo ministro. Del resto, che la Merkel sarebbe stata pronta a dare battaglia era chiaro fin da subito: appena dopo il voto, aveva chiarito che il Regno Unito non avrebbe avuto alcun privilegio rispetto ad altri Paesi extra-europei. La scorsa settimana, la Cancelliera ha dichiarato che a suo avviso Londra si stava facendo delle «illusioni» sull'esito dei negoziati con l'Ue.
La strategia tedesca
Ma quale sarebbe la strategia di Germania e vertici europei? Secondo la May, il tentativo sarebbe quello di indebolire il suo mandato in vista delle elezioni, in modo da far ottenere ai negoziatori europei una posizione di forza. Michael Roth, ministro dell'Economia tedesco, ha scritto su Twitter: «Il governo britannico deve abbandonare il mito secondo cui i suoi cittadini staranno meglio dopo la Brexit». E Guy Verhofstadt, principale negoziatore dell'Ue per la Brexit, ha cercato di minare esplicitamente l'immagine di Theresa May, osservando, a proposito dello slogan da lei usato «leadership forte e stabile», che «qualsiasi accordo sulla Brexit richiede una forte e stabile comprensione delle complesse questioni coinvolte. L'orologio ticchetta – il momento è arrivato».
Terrorismo psicologico
I toni utilizzati dai vertici tedeschi ed europei, insomma, ricordano un po' le profezie apocalittiche del pre-Brexit. Ne è convinto anche il parlamentare inglese Bill Cash, secondo cui la Germania e l'Ue stanno cercando di influenzare l'esito delle elezioni britanniche a sfavore del mandato forte che Theresa May intendeva conquistarsi. «Quello che stanno facendo», ha detto, «è cercare di instillare un nuovo tipo di paura del progetto, suggerendo che non funzionerà a favore del popolo britannico».
Varoufakis: ci sono già passato...
Non solo: secondo Cash, il tentativo sarebbe quello di influenzare anche l'esito stesso delle elezioni tedesche. «Stanno giocando a un gioco poco saggio e pericoloso, e credo che ci stiano lavorando da tempo», ha riferito il parlamentare. Ma che qualcosa di poco chiaro stia accadendo sul fronte dei negoziati per la Brexit lo crede anche l'ex ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis, che ha già sperimentato sulla propria pelle l'intransigenza dell'eurocrazia. «Nulla era più prevedibile di questo tipo di scontro», ha detto alla BBC, «di quella sostanziale tattica politica dei politici e dei tecnocrati di Bruxelles di creare stallo in questi negoziati». E lui, naturalmente, ne sa qualcosa.
- 13/09/2020 Brexit, Boris Johnson chiede sostegno ai Tory per annullare parte dell'«accordo di recesso»
- 07/09/2020 Brexit, Boris Johnson ha deciso: «Accordo con l'UE entro il 15 ottobre altrimenti avanti senza intese»
- 11/06/2020 «Londra vorrebbe per sé solo i vantaggi del mercato unico europeo»
- 06/06/2020 Hard Brexit vicinissima