Brexit, quella disastrosa cena tra Juncker e Theresa May
Le premesse erano moderatamente positive, ma l'esito si è rivelato disastroso. Ecco, secondo i media internazionali, cosa è successo durante la cena tra Jean-Claude Juncker e Theresa May mercoledì scorso
LONDRA - Il resoconto di una cena di lavoro a dir poco tesa sulla Brexit tra la prima ministra britannica Theresa May e il capo della Commissione Ue Jean-Claude Juncker continua a far rumore oggi a Londra e getta auspici pesanti sui negoziati per la Brexit. «Come abbiamo constatato nei giorni scorsi non sarà facile» ha scritto May su una testata del sud-ovest dell'Inghilterra dove fa campagna per le elezioni dell'8 giugno.
Un inizio discreto
Tutto era cominciato bene: mercoledì scorso, per la prima volta dall'avvio della procedura di uscita della Ue a fine marzo, May ha ricevuto a Londra il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e il negoziatore capo Ue sulla Brexit Michel Barnier. Davanti alle telecamere la premier conservatrice ha schioccato un bacio sulla guancia di Juncker sulla porta del numero 10 di Downing Street e dopo la cena l'esecutivo britannico ha parlato «incontro costruttivo».
Un esito disastroso
Ma una serie di fughe di notizie sulla stampa ha dipinto la cena in tutt'altro modo. Con gran sorpresa del capo lussemburghese della Commissione Ue, May avrebbe insistito per aprire in tempi brevi i negoziati su un accordo commerciale tra Ue e Regno Unito, mentre i 27 vogliono prima risolvere la questione delle condizioni di uscita, secondo il resoconto pubblicato dall'edizione domenicale della Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ). Theresa May, prosegue il quotidiano, avrebbe anche detto che il suo Paese non deve del denaro alla Ue, mentre secondo Bruxelles il conto della Brexit a carico di Londra si aggira sui 60 miliardi di euro. La morale tirata da Juncker? «Lascio Downing Street dieci volte più pessimista di quanto fossi all'arrivo» avrebbe detto, accusando la May, secondo il Sunday Times, di vivere su «un'altra galassia».
Difficoltà tecniche
Ufficialmente Juncker ha definito l'incontro «costruttivo», ma ritiene che Londra «sottostimi le difficoltà tecniche che ci troviamo di fronte». Secondo la FAZ, il presidente della Commissione avrebbe messo al corrente della sue impressioni la cancelliera tedesca Angela Merkel che il giorno dopo ha avvertito Londra di non farsi «illusioni» sulle implicazioni del divorzio.
Incendio in corso
Segnale dell'agitazione provocata, la vicenda è ancora oggi, pe rla terza giornata consecutiva, in grande rilievo sui media britannici, mentre il governo tenta di spegnere l'incendio. «da quanto vedo di questo articolo, penso che siano pettegolezzi di Bruxelles» ha detto ieri May a proposito del resoconto della FAZ. «Non commentiamo questo genere di indiscrezioni» ha aggiunto stamani su Itv la ministra degli Interni Amber Rudd. Se c'è una lezione da trarre, ha detto poi alla Bbc, è che «dovremo assicurarci di condurre i nostri negoziati in modo più discreto».
Le elezioni
Pettegolezzi, voci o realtà Theresa May ne ha approfittato per mettere la vicenda al centro della campagna per le elezioni legislative anticipate, che ha indetto par rafforzare la sua posizione negoziale con l'Europa. «Per avere il miglior accordo possibile per il Regno unito dobbiamo garantire che avremo una leadership forte e stabile» ha detto, sostenendo di essere più pronta a condurre il negoziato del leader dei laburisti all'opposizione Jeremy Corbyn. Quest'ultimo ha criticato duramente l'approccio di May giudicando poco saggio di avviare negoziati così importanti «prendendo le persone per cretini».
Toni forti
Un'accusa di dilettantismo ripresa anche, in toni più diplomatici, dal referente del Parlamento europeo per i negoziati sulla Brexit, Guy Verhofstadt. «Un accordo sulla le Brexit richiede una comprensione forte e stabile delle questioni complesse che questa implica» ha detto riprendendo lo slogan della May. «E' tempo di essere seri» ha aggiunto su Twitter. Per Holger Schmieding, analista della banca tedesca Berenberg, la cena con Juncker è stata «un assaggio» del tono del negoziato. Quanto alle fughe di notizie, potrebbero indicare che Bruxelles «vuole inviare un avvertimento chiaro a Londra: deve far evolvere le sue posizioni in modo significativo se vuole un accordo».
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