29 marzo 2024
Aggiornato 16:00
'Apprezziamo amicizia tra i nostri Paesi e i nostri popoli'

Brexit, May: «Lasciamo l'Ue, non l'Europa. L'Italia resta partner»

La premier Theresa May ha pubblicato un intervento su Repubblica all'indomani della notifica del presidente del Consiglio Ue Tusk dell'attivazione dell'articolo 50 del Trattato di Lisbona

LONDRA - «Stiamo lasciando l'Unione Europea, non l'Europa, e vogliamo continuare a essere partner affidabili e alleati responsabili per l'Italia e per tutti i nostri amici dell'intero continente». E' quanto scrive il primo ministro britannico Theresa May in un intervento pubblicato oggi su Repubblica, all'indomani della notifica formale al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk dell'attivazione dell'articolo 50 del Trattato di Lisbona.

La collaborazione Roma-Londra
«Di fatto, il Regno Unito e l'Italia collaborano strettamente su molti dei temi più caldi del nostro tempo - dalla lotta al Daesh alla gestione della crisi migratoria nel Mediterraneo», commenta la premier britannica. «Apprezziamo enormemente l'amicizia tra i nostri Paesi e i nostri popoli, di cui sono anche testimonianza i 600mila italiani che risiedono oltremanica e contribuiscono attivamente al Regno Unito, e i circa 3 milioni di turisti britannici che visitano l'Italia ogni anno».

Partnership
«In qualità di amici più cari e vicini più prossimi all'Europa, una volta usciti dalle istituzioni di Bruxelles speriamo di poter beneficiare di una partnership profonda e speciale con l'intera Ue», insiste Theresa May. «Questa partnership profonda e speciale dovrebbe includere una cooperazione sia a livello economico che in materia di sicurezza, perché ciò è nell'interesse del Regno Unito, dell'Italia, dell'Ue e del mondo intero».

L'intervento della premier britannica
La premier britannica ha scritto un intervento su sette quotidiani europei per spiegare le ragioni del divorzio del Regno unito dall'Unione europea. Oltre Repubblica, Theresa May ha scelto il giornale irlandese The Irish Times, il polacco Rzeczpospolita, lo svedese Dagens Nyheter, lo spagnolo El Pais, il francese Le Parisien e il tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung.

Autodeterminazione
«In questo momento di estrema importanza per il mio Paese, voglio rassicurarvi su come questa decisione non rappresenta il rifiuto di quei valori che noi stessi condividiamo in quanto europei. Né costituisce un tentativo di danneggiare l'Unione Europea o alcuno dei restanti Stati membri», ha scritto May. «Al contrario, il Regno Unito vuole che l'Unione europea abbia successo e prosperi. Il nostro referendum è stato un voto per ripristinare, per come la intendiamo noi, la nostra autodeterminazione nazionale».

Conseguenze
«Siamo consapevoli delle conseguenze che comporterà lasciare l'Ue per il Regno Unito: perderemo la nostra influenza sulle misure che regolano l'economia europea. È nell'interesse della partnership tra Regno Unito e Unione Europea consentire alle nostre aziende di commerciare e operare all'interno dei mercati europei in massima libertà e lo stesso vale per le aziende italiane nel Regno Unito. Erigere inutili barriere al commercio andrebbe a discapito di tutti», ha insistito il capo del governo di Londra.

Sicurezza
«Allo stesso modo, dobbiamo continuare a forgiare la più stretta collaborazione possibile in materia di sicurezza per tutelare i nostri cittadini», è l'opinione di Theresa May. «In un mondo sempre più instabile, questa collaborazione è importante per tutti. Dobbiamo affrontare le stesse minacce derivanti dal terrorismo e dall'estremismo, e questo messaggio è stato ulteriormente rafforzato dall'aberrante attacco terroristico perpetrato a Londra la scorsa settimana, in cui anche un cittadino italiano è rimasto ferito. Siamo grati del sostegno e della profonda solidarietà dimostrati dai nostri amici italiani, per molti dei quali Londra è una seconda casa», ha commentato.