26 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Il ministro degli Esteri Johnson: irragionevole

Brexit, l'Ue presenta a Londra un conto da 60 miliardi. Johnson: irragionevole

Il ministro degli Esteri britannico ha definito irragionevole che l'Ue possa pretendere da Londra il pagamento di un vasto conto a saldo dei contributi dovuti durante la fase di transizione

Brexit.
Brexit. Foto: Shutterstock

LONDRA - Il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson ha definito «irragionevole» che l'Ue possa pretendere da Londra il pagamento di «un vasto» conto a saldo dei contributi dovuti durante la fase di transizione verso la Brexit. Il commento di Johnson, fatto durante una intervista alla Bbc, implica il rifiuto di una eventuale richiesta di tale portata, di cui circola notizia da quando il cancelliere austriaco Christian Kern, il mese scorso, ha dato una precisa stima del conto che potrebbe essere presentato alla Gran Bretagna: 60 miliardi di euro.

Irragionevole
«Non è ragionevole, non credo che la Gran Bretagna, avendo lasciato l'Ue, continui a versare consistenti contributi al bilancio», ha detto Johnson alla Bbc, rispondendo alla domanda sul conto da 60 miliardi di euro. «Credo che tutti lo capiscano e che questa sia la realtà», ha aggiunto il ministro degli Esteri londinese.

Lunedì le modifiche alla legge
I deputati britannici si riuniranno lunedì per esaminare le modifiche apportate dalla Camera dei Lord al disegno di legge che autorizza la premier Theresa May ad avviare formalmente la Brexit e il dibattito potrebbe proseguire martedì e mercoledì, ha reso noto il governo di Londra. La legge soddisfa la richiesta della Corte suprema, che ha stabilito che May ha bisogno del via libera del Parlamento per poter invocare l'articolo 50 del trattato di Lisbona e dare così il via al procedura per il divorzio dalla Ue.

Emendamento
La Camera dei Comuni discuterà le modifiche introdotte dai lord, un emendamento prevede di assegnare diritti di residenza permanenti ai cittadini Ue che vivono in Gran Bretagna, un altro stipula che sia il Parlamento ad avere l'ultima parola sulla Brexit.

Prossimi passi
Il ministro per la Brexit David Davis ha detto che il governo, che ha maggioranza ai Comuni, ma non alla Camera alta di Westminster, si oppone agli emendamenti in quanto «non necessari». Qualche deputato conservatore ha detto che voterà a favore della modifiche, ma i commentatori si attendono una bocciatura che comporterà un nuovo passaggio dei testo ai Lord prima della firma della Regina Elisabetta II. Keir Starmer, ministro ombra per la Brexit del partito laburista d'opposizione, ha detto in Parlamento che la premier conta di scrivere alla Ue per invocare l'articolo 50 mercoledì o giovedì. Il governo si è sempre limitato a dire che lo farà entro fine maggio, dopodichè la Ue ha fatto sapere che risponderà con la sua strategia entro 48 ore.