25 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Stop a magistrati in enti locali se non lasciano il loro incarico

Corruzione, Consiglio d'Europa: l'Italia limiti la partecipazione giudici alla politica

Limitare la partecipazione dei magistrati alla politica e gestire meglio i conflitti di interesse: queste, due delle 12 raccomandazioni del rapporto del Gruppo di Stati contro la Corruzione del Consiglio d'Europa all'Italia

BRUXELLES - L'Italia deve introdurre nuove normative più stringenti per la partecipazione dei magistrati alla vita politica del Paese e per impedire il duplice incarico in caso di nomina anche per posizioni negli enti locali. E' questo una delle 12 raccomandazioni contenute nel rapporto del Gruppo di Stati contro la corruzione del Consiglio d'Europa (Greco), approvato il 21 ottobre scorso ma reso pubblico oggi.

Il nodo attività politiche dei magistrati
Pur riconoscendo «l'indiscussa reputazione, la professionalità e l'impegno dei singoli giudici e pubblici ministeri» italiani, il Greco ha lanciato oggi «un monito sugli effetti dannosi che ogni presunta politicizzazione della professione potrebbe avere sull'indipendenza percepita del sistema giudiziario nel suo complesso». Ad esempio, «si dovrebbe porre fine alla possibilità di assumere simultaneamente la carica di magistrato e di membro di un'amministrazione locale, e, più generalmente, la questione delle attività politiche dei magistrati dovrebbe essere affrontata in tutti i suoi aspetti a livello legislativo», si precisa nel rapporto.

Conflitti di interesse
Il Greco esorta inoltre il Paese a «gestire meglio la spinosa questione dei conflitti d'interesse» e «sollecita una profonda revisione del sistema attuale, compreso il consolidamento delle norme frammentarie che disciplinano la questione», chiedendo anche «meccanismi più efficaci di controllo e di responsabilità».