Berlino, l'«anti-Merkel» Frauke Petry: la Germania non è più sicura, chiudere i confini
Dopo l'attentato di Berlino, l'estrema destra di Frauke Petry è sul piede di guerra nei confronti del governo, responsabile, a suo dire, di un Paese ormai insicuro
BERLINO - La Germania non è più sicura. Con queste parole ha commentato gli eventi di ieri sera Frauke Petry, presidente del partito populista AfD (Alternative fuer Deutschland), addossando indirettamente al governo di Berlino la corresponsabilità dell'attentato al mercato di Natale, costato la vita ad almeno 12 persone. «L'ambiente nel quale questi gesti possono svilupparsi è stato negligentemente e sistematicamente importato (in Germania) nel corso dell'ultimo anno e mezzo», ha spiegato la leader della destra radicale.
Chiudere i confini
Il suo partito auspica che «i nostri confini, lasciati irresponsabilmente aperti, vengano finalmente controllati di nuovo», ha detto Petry, chiosando: «La Germania non è più sicura». Le ha fatto eco il suo compagno di partito Alexander Gauland: «I nostri confini devono essere controllati, così che nessuno possa entrare illegalmente, così che non possano essere fornite diverse identità, così che richiedenti asilo già noti alla polizia possano essere immediatamente respinti», ha dichiarato il numero due dell'Afp.
I morti di Merkel
Marcus Pretzell, un altro esponente del partito di Petry, aveva definito ieri sera, commentando a caldo l'attacco, che le vittime del mercatino di Natale erano «i morti di Merkel».
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