18 agosto 2025
Aggiornato 21:30
Il giovane leader presenta il piano quinquennale

Corea del Nord, Kim promette: «Bomba atomica solo se attaccati». Ma si prepara un altro test nucleare

Kim Jong Un ha oggi assicurato che la Corea del Nord userà la bomba atomica solo se attaccata. Ma si rincorrono le voci di un nuovo imminente test nucleare

PYONGYANG - Dopo la spavalderia del primo discorso, oggi è stato il giorno in cui Kim Jong Un ha voluto indicare nella Corea del Nord una potenza responsabile, che userà la forza nucleare solo se attaccata per prima e che punta a crescere sul fronte economico. E' l'essenza del «Byungjin», la dottrina di parallelo sviluppo dell'arsenale atomico e di quello economico, che fa da parola d'ordine del Congresso del Partito dei lavoratori coreani, in corso a Pyongyang.

La minaccia del programma nucleare
Nel discorso d'apertura il leader 33enne, che cerca in questo raro congresso un consolidamento della propria figura come terzo leader della dinastia dei Kim dopo il nonno Kim Il Sung e il padre Kim Jong Il, aveva tessuto le lodi del programma nucleare nordcoreano, suscitando le preoccupazioni degli Stati uniti e della Corea del Sud e l'attesa freddezza della sempre meno alleata Cina. Il tutto mentre le intelligence di Seoul e Washington continuavano a far filtrare notizie di movimenti che preluderebbero a un imminente ulteriore test presso il sito di Punggye-ri.

Rassicurazioni
Invece oggi è stato il giorno di quelle che vorrebbero essere rassicurazioni. Kim Jong Un ha affermato che la Corea del Nord «rispetterà fedelmente» gli impegni di non-proliferazione dell'arma atomica e, secondo il resoconto dell'agenzia di stampa ufficiale Kcna, ha sostenuto: «Come potenza nucleare responsabile, la nostra repubblica non utilizzerà un'arma nucleare se non sarà violata la sua sovranità da forze ostili e aggressive in possesso delle bombe atomiche».

Sicurezza?
La Corea del Nord si è ritirata 13 anni fa dal Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp) e ha finora realizzato quattro test nucleari, l'ultimo dei quali - il 6 gennaio - ha provocato l'inasprimento delle sanzioni internazionali con il pieno sostegno della Cina, alleata o ex alleata di Pyongyang. Quest'ultima esplosione, secondo quanto ha rivendicato allora Kim, sarebbe stata di un ordigno all'idrogeno, circostanza che è tuttavia negata dagli osservatori internazionali.

Ambiguità
Il leader nordcoreano ha inoltre assicurato che Pyongyang intende «proseguire in buona fede negoziati su misure relative al disarmo nucleare». E' una frase che può anche essere interpretata come una possibile apertura a una futura ripresa dei negoziati a sei (Cina, Russia, Giappone, Stati uniti, le due Coree), fortemente voluta da Pechino la quale è sempre più irritata dai comportamenti del riottoso vicino.

Il congresso
Il discorso è stato rilanciato con molta enfasi dalla televisione di stato nordcoreana. Quello in corso è il primo congresso che si tiene dal 1980 e gli osservatori internazionali lo vedono come un punto di svolta non della politica del Partito, bensì del ruolo di Kim stesso come leader. Finita la fase del posizionamento, che ha portato anche a spettacolari uscite di scena di uomini originariamente considerati a lui vicini - come lo zio Jang Song Thaek, che pare sia stato giustiziato - e una battente propaganda volta a costruire la sua immagine, la liturgia del partito lo incorona come leader assoluto. C'è anche chi - per esempio, i media di stato cinesi - vede nell'assise che si tiene nel Palazzo della Cultura 25 Aprile un segno che Kim intende riallineare la bilancia del potere tra forze armate e partito, in parziale discontinuità con l'eredità del padre, Jong Un, la cui parola d'ordine era «Songgun", cioè la preminenza ai militari.

Pianificazione
Nel discorso di oggi, dal canto suo, Kim ha anche presentato lo strumento del governo economico che ogni economia pianificata di stampo socialista produce: il piano quinquennale. In Corea del Nord, in realtà, mancava dagli anni '80, Kim Jong Un insomma ne aveva fatto a meno, e questa è la novità vera. D'altronde. come l'asse nucleare del «Byungjin» punta a rendere la Corea del Nord rispettata sul piano internazionale, il piano quinquennale punta a «portare la rivoluzione coreana a uno stadio più alto».

Crisi
La Corea del Nord, a dispetto delle luccicanti nuove strutture costruite a Pyongyang, è un paese che dalla grande fame degli anni '90 non si è mai ripreso e che ancora oggi conta, per la sopravvivenza di larghe fette della sua popolazione, sull'aiuto umanitario internazionale. Kim ha permesso l'apertura di qualche mercato in più, ma le ambizioni nucleari e militari hanno portato all'inasprimento delle sanzioni e quindi a ulteriori problemi per l'economia e sofferenze per la popolazione. Sui dettagli, Kim è stato molto parco. Ha ovviamente presentato il piano come una cammino luminoso verso la vittoria. Ma poco si può desumere di più su cosa contenga in realtà : si dovrà semplicemente aspettare e vedere.