29 marzo 2024
Aggiornato 16:30
L'ultimo aggiornamento sugli attentati di martedì scorso

Bruxelles, da Salah al secondo uomo nella metro: tutto ciò che sappiamo

Secondo gli ultimi dati in nostro possesso sarebbero almeno cinque i componenti del commando jihadista responsabile degli attentati di martedì a Bruxelles, costati la vita ad almeno 31 persone

BRUXELLES - Tre kamikaze e due sospetti in fuga ricercati attivamente dalla polizia: sarebbero dunque almeno cinque i componenti del commando jihadista responsabile degli attentati di martedì a Bruxelles, costati la vita ad almeno 31 persone. Al momento sono state identificate con sicurezza solo le tre persone che sono riuscite a far esplodere gli ordigni. I tre kamikaze sono stati identificati come i fratelli Khalid e Ibrahim el Bakraoui - già noti alla polizia belga e considerati complici di Salah Abdeslam, il superstite delle stragi di Parigi arrestato la settimana scorsa a Bruxelles - e Najim Laachraoui, considerato l'artificiere degli attentati parigini. Ibrahim e Khalid sono stati i responsabili rispettivamente degli attentati all'aeroporto e alla stazione della metropolitana; Laachraoui è stato indicato come il secondo kamikaze di Zaventem mentre il terzo uomo presente nello scalo, anch'egli non identificato, è attualmente latitante.

Il quinto sospettato
Le telecamere di sorveglianza avrebbero inoltre individuato un quinto sospetto, che avrebbe accompagnato Khalid el Bakraoui nella metropolitana, e che viene ricercato attivamente: una fonte della polizia belga ha confermato che le immagini mostrano il sospetto, di cui è stato diffuso un identikit, che trasporta una grossa borsa e parla con Khalid El Bakraoui. L'uomo, ha aggiunto la stessa fonte, non è però salito sul treno dove successivamente si è verificata l'esplosione, dal che si deve desumere che sia sopravvissuto agli attentati.

Ibrahim al Bakraoui espulso dalla Turchia
Secondo quanto reso noto dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, proprio Ibrahim al Bakraoui sarebbe stato arrestato ed espulso l'anno scorso dalle autorità turche: "Uno di coloro che hanno partecipato agli attacchi di Bruxelles era stato arrestato nel giugno del 2015 a Gaziantep, ed espulso il 14 luglio, dopo aver informato l'ambasciata belga" ha spiegato Erdogan in conferenza stampa precisando che le autorità di Bruxelles non avevano confermato i legami dell'uomo con i jihadisti "malgrado i nostri avvertimenti». Secondo Erdogan anche le autorità olandesi sarebbero corresponsabili nella vicenda del momento che l'uomo, su sua richiesta, era stato inizialmente espulso verso l'Olanda; il Presidente turco non ha però precisato in che modo al Bakraoui sia stato poi consegnato alla polizia belga, che successivamente lo avrebbe rilasciato per mancanza di prove su un suo legame con i jihadisti come confermato anche dalle autorità di Bruxelles, per le quali l'uomo era solo "un criminale comune». Sulla questione il governo belga si è detto tuttavia disposto a collaborare con una eventuale commissione di inchiesta parlamentare; il premeir Charles Michel ha nel frattempo respinto le dimisioni presentate dal ministro degli Interni, Jan Jambon.

Il "testamento" lasciato nel pc
Ibrahim al Barkawi ha inoltre lasciato sul suo pc un "testamento" scoperto dalla polizia in un cassonetto in cui era stato gettato il portatile, e nel quale l'uomo ammetteva di "non sapere che cosa fare", di sentirsi braccato e che se avesse aspettato oltre avrebbe rischiato di "far compagnia in una cella" a Salah Abdeslam; il documento non conterrebbe alcun riferimento allo Stato Islamico.

Volevano colpire la centrale nucleare
Secondo il quotidiano belga la Derniere Heure, che cita fonti della polizia belga, i fratelli El Bakraoui avrebbero avuto intenzione di colpire una centrale nucleare del Belgio, ma l'arresto di Salah Abdeslam e del suo complice Choukri a Molenbeek, avrebbe fatto accelerare i piani della cellula terroristica, che ha dovuto abbandonare l'obbiettivo principale: "Ora sappiamo dove volevano arrivare. La situazione è precipitata e si sono sentiti sotto pressione - ha rivelato una fonte della polizia - hanno dovuto optare per l'obiettivo più facile".

Salah non ha nessuna intenzione di collaborare
Salah Abdeslam da parte sua non sapeva degli attentati di martedì, non ha collaborato con gli inquirenti ma ora "vuole partire per la Francia il prima possibile": lo ha dichiarato il suo avvocato, Sven Mary, all'uscita dall'udienza del tribunale alla quale l'imputato non ha tuttavia paretcipato. "E' questione di una settimana, non c'è più opposizione", ha detto l'avvocato, che ha chiesto e ottenuto il rinvio dell'udienza per la copnvaldia dell'aresto al 7 aprile; un'ulteriore udienza per l'estradizione - alla quale Salah si era detto inizialmente contrario - resta comunque fissata per il 31 marzo, stando a quanto riferiscono i media belgi.

Le vittime
Per quel che riguarda le vittime, l'ultimo bilancio ufficiale, sebbene ancora provvisorio, parla di 31 morti (11 all'aeroproto e 20 a Maelbeek) e 150 feriti ancora ricoverati, tra cui 61 in terapia intensiva. Ancora nessuna conferma ufficiale della presenza fra le vittime di una cittadina italiana: viene data come dispersa Patricia Rizzo, 48enne di passaporto italiano la cui famiglia è originaria della Siclia e che lavora all'Ercea, l'Agenzia esecutiva del Consiglio della ricerca Europea (Research Council Executive Agency), un organismo della Commissione Ue. La donna potrebbe essre una delle 20 vittime dell'attacco alla metropolitana, nessuna delle quali è stata ancora stata identificata dagli esperti forensi.

In Europa si discute di lotta al terrorismo
Sul fronte politico, la presidenza di turno olandese ha annunciato che i Ministri degli Interni e della Giustizia dell'Unione Europea si sono riuniti oggi alle 16 ora italiana a Bruxelles in vertice straordinario, al quale hanno partecipato anche dei rappresentanti delle istituzioni europee. Il vertice costituisce l'occasione di fare il 'punto sulla lotta contro il terrorismo in Europa e l'applicazione delle leggi europee in materia: la Commissione Europea aveva proposto nello scorso novembre una serie di provvedimenti per rafforzare il controllo sul possesso delle armi da fuoco, mentre la creazione del "Pnr", il registro europeo dei dati dei passeggeri delle linee aeree, è ancora subordinata a un voto dell'Europarlamento, probabilmente già ad aprile.

Aeroporto chiuso almeno fino a sabato
Mentre hanno ripreso a funzionare almeno parzialmente i servizi di trasporto pubblico (limitatamente a due linee su quattro per la metropolitana, con orari ridotti e solo alcune stazioni accessibili) l'aeroporto internazionale di Bruxelles-Zaventem invece non riaprirà al traffico passeggeri prima di sabato: "L'aeroporto rimarrà chiuso ai viaggiatori fino a venerdì compreso, non possiamo ancora dire se i voli commerciali riprenderanno sabato" ha spiegato la portavoce dell'ente aeroportuale, Anke Fransen, sottolineando come le compagnie aeree potranno in questo lasso di tempo "organizzare delle soluzioni alternative".