Germania, la tempesta anti-Merkel si sta placando?
Pur con qualche variazione significativa, l'opinione politica dei tedeschi si conferma. Secondo l'ultimo sondaggio dell'Istituto Forsa per Stern, l'Unione Cdu/Csu resta la prima forza politica della Germania con il 36% dei voti
BERLINO - Pur con qualche variazione significativa, l'opinione politica dei tedeschi si conferma. Secondo l'ultimo sondaggio dell'Istituto Forsa per Stern, l'Unione Cdu/Csu resta la prima forza politica della Germania con il 36% dei voti. Nessuna variazione per i socialdemocratici, stabili al 24% come la settimana precedente. La Linke perde un punto percentuale e scende al 9%, mentre i Verdi raggiungono il 10%.
Sondaggi
Il partito emergente, l'Afd, Alternative fuer Deutschland, nato come euroscettico ma che sta adesso cavalcando il clima di insofferenza di fronte all'ondata di profughi arrivati nel Paese, resta su una percentuale a due cifre, al 10%, mentre a metà 2015 non raggiungeva neppure la soglia di sbarramento. Un altro sondaggio di domenica scorsa vedeva l'Afd addirittura al 13%. Ne fanno le spese i liberaldemocratici (fdp), che entrerebbero di un soffio nel Bundestag con il 5%. Cresce invece la percentuale degli indecisi ma anche di coloro che non intendono recarsi alle urne.
Merkel ancora preferita
Per quel che riguarda il candidato alla Cancelleria Angela Merkel resta sempre e comunque la preferita dai tedeschi, con il 43%, seguita dal leader Spd Sigmar Gabriel, con il 15%. In Germania si tornerà a votare per il rinnovo del Bundestag nell'autunno 2017, ma a marzo sono previsti tre importanti appuntamenti elettorali in 3 Laender: Renania Palatinato, Sassonia-Anhalt e Baden-Wuerttemberg.
Misure per limitare flussi migratori
Dopo l'accordo di principio raggiunto la settimana scorsa all'interno della Grande Coalizione (Unione Cdu/Csu e Spd), il gabinetto tedesco ha varato stamattina un nuovo pacchetto di misure (Asylpaket II) per limitare il flusso migratorio, misure che dovranno poi passare per il vaglio del Bundestag. Punto centrale sarà l'organizzazione di centri di accoglienza speciali nei quali saranno raccolti quei migranti per i quali si prevede un iter accelerato di esame delle domande. Altra misura fondamentale riguarda i ricongiungimenti familiari, che dovranno attendere due anni per alcune categorie di rifugiati. Tre Paesi del Maghreb, Algeria, Marocco e Tunisia, saranno classificati d'ora in avanti come Paesi sicuri, quindi i migranti provenienti da questa regione nordafricana avranno poche chance di vedersi riconosciuto lo status di rifugiati.
Iter più veloce
Il pacchetto punta soprattutto ad accelerare l'iter di esame delle richieste di asilo che si ritiene non abbiano alcuna possibilità di essere accolte, così da ridurre i costi per i contribuenti tedeschi. Le persone provenienti da paesi sicuri, coloro che hanno fatto appello dopo un primo respingimento, i migranti che hanno mentito sulla loro identità, oltre che quelli «che rappresentano un pericolo per la sicurezza e l'ordine pubblico»: tutti costoro hanno obbligo di residenza, con l'obiettivo di facilitare la loro espulsione una volta completata la procedura di esame, indicativamente nel giro di tre settimane. Inoltre d'ora in avanti la Germania limiterà drasticamente le motivazioni sanitarie che impediscono di respingere i migranti. Altra novità: verranno ridotti gli aiuti sociali versati ai richiedenti asilo, che non potranno esigere nulla se non si presenteranno agli centri di accoglienza che gli sono stati indicati.
(Con fonte Askanews)
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