27 agosto 2025
Aggiornato 23:30
Washigton: obiettivo di Mosca non è Isis

Siria, scambio di accuse tra Usa e Russia: è (di nuovo) tensione

Secondo Washington, solo il 30% dei raid russi hanno preso di mira l'Isis. Ma Lavrov accusa la coalizione di fomentare antipatie personali contro Assad per metterlo fuori dai giochi

BAGHDAD - Solo il 30% dei raid messi a segno dalla Russia in Siria hanno preso di mira i jihadisti dello Stato islamico (Isis). E' quanto ha detto l'inviato speciale del presidente americano Barack Obama per la coalizione anti-Isis, Brett McGurk, in una conferenza stampa a Baghdad.

«I raid aerei russi in Siria non prendono di mira prima di tutto l'Isis - ha detto McGurk - se si guardano i numeri, forse circa il 30% è contro l'Isis e il resto degli attacchi sono contro altri gruppi di opposizione... che non sono affiliati» ai jihadisti.

Mosca: mettere da parte le antipatie contro Assad
Nemmeno Mosca ha evitato di «punzecchiare» gli Usa. «Le antipatie personali contro Assad bisogna metterle da parte». Così il ministro degli Esteri Sergey Lavrov in un incontro con la stampa italiana accreditata a Mosca. Secondo Lavrov «non è etico ed è politicamente esplosivo», il fatto di giocare la carta confessionale della maggioranza e minoranza religiosa e di presentare un quadro in cui gli Usa sostengono i sunniti, la maggioranza, e i russi sostengono la minoranza alawita. «Ma noi siamo stati i primi ad evitare che si possano sfruttare le divisioni nel mondo musulmano, perché solo unendo i musulmani a superare i loro contrasti interconfessionali».

Approccio contrario alla democrazia
«Se il problema di Assad sarà artificiosamente ostentato come il più grande ostacolo alla soluzione della crisi siriana, questo, indirettamente è destinato a conservare le condizioni per le quali l'Isis continua ad allargarsi», ha sottolineato il ministro. «Se i partner della coalizione continuano a richiedere una data certa per l'uscita di Assad, noi rispondiamo che questo approccio è contrario al diritto internazionale e alla democrazia», ha aggiunto.

Kerry presto a Mosca
Il segretario di Stato Usa John Kerry ha annunciato che sarà a Mosca la settimana prossima per incontri con i vertici russi, con l'obiettivo di una accelerazione verso la fine della guerra in Siria. L'annnuncio arriva sulla scia di nuove tensioni tra Usa e Russia, dopo la decisione americana di ospitare un nuovo incontro del Gruppo di Supporto Internazionale Siriano (International Syrian Support Group) a New York il prossimo 18 dicembre, appuntamento che Mosca potrebbe boicottare se dall'incontro in Arabia saudita delle diverse fazioni dell'opposizione dovesse uscire un piano inviso ai vertici russi. Kerry ha detto che a Mosca incontrerà il presidente Vladimir Putin e il collega russo Sergey Lavrov, che tra l'altro dovrebbe quantomeno «incrociare» a Roma nel fine settimana, dato che il ministro russo sarà in visita venerdì 11 dicembre e il segretario di Stato è previsto alla conferenza Med2015 al via domani, sino a sabato.

(Con fonte Askanews)