26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Premier annuncia che Canberra parteciperà a raid aerei anti-Isis

Rifugiati, Australia accoglie 12mila profughi da Siria e Iraq

L'Australia accoglierà ulteriori 12mila rifugiati in risposta alla crisi umanitaria in Medio Oriente. L'ha annunciato oggi il primo ministro Tony Abbott, confermando anche che Canberra si unirà ai raid aerei della coalizione internazionale contro lo Stato islamico (Isis) in Siria

SIDNEY. (askanews) - L'Australia accoglierà ulteriori 12mila rifugiati in risposta alla crisi umanitaria in Medio Oriente. L'ha annunciato oggi il primo ministro Tony Abbott, confermando anche che Canberra si unirà ai raid aerei della coalizione internazionale contro lo Stato islamico (Isis) in Siria.

Sotto pressione
Sotto pressione crescente affinché prenda ulteriori rifugiati, Abbott ha detto che il governo sta agendo «con la testa, ma anche col cuore» per aiutare le decine di migliaia di persone in fuga dalla guerra. «L'Australia ricollocherà ulteriori 12mila profughi del conflitto Siria/Iraq», ha spiegato il premier ai giornalisti a Canberra.

Donne, bimbi e minoranze
L'enfasi sarà in particolare data alla protezione di donne, bambini e famiglie delle minoranze perseguitate, che hanno trovato rifugio temporaneo in Giordania, Libano e Turchia, ha precisato Abbott. Il governo inoltre finanzierà sostegno a favore di altri profughi che si trovano in paesi vicini a Siria e Iraq, per portar loro cibo, acqua, sanità e altri aiuti, per 31 milioni di dollari Usa.

Più impegno contro l'Isis
Abbott inoltre ha precisato che la risposta umanitaria va di pari passo a un maggiore impegno nella risposta militare all'Isis in Siria. L'Australia ha innalzato il livello di allarme antiterrorismo al suo massimo un anno fa e vive la preoccupazione per l'afflusso di foreign fighters verso le aree del conflitto. «Distruggere questo culto di morte è essenziale, non solo per terminare la crisi umanitaria in Medio Oriente, ma anche per porre termine alla minaccia all'Australia e al mondo», ha spiegato Abbott. Il governo ha spiegato che esiste già una base legale per estendere le operazioni aeree in Siria, ed è il principio di autodifesa collettiva quando un alleato, l'Iraq, è sotto attacco, in questo caso da parte dell'Isis, che non ne rispetta i confini. «Noi non possiamo sconfiggere il Daesh (Isis, nell'acronimo arabo) in Iraq senza sconfiggere il Daesh anche in Siria», ha spiegato Abbott. E ha precisato che il focus della campagna aerea sarebbe l'Isis, non il regime di Bashar al Assad. L'Australia ha già dispiegato nel Medio Oriente sei aerei F/A-18 Hornet e un aereo da rifornimento KC-30A, oltre che un aereo da ricognizione e controllo E-7A. L'annuncio di Canberrra segue quello di due giorni fa da parte della Francia che inizierà voli di sorveglianza sulla Siria con l'obiettivo di "illuminare" obiettivi Isis per le forze che sono impegnate nei combattimenti a terra.