Atene, borsa riapre in picchiata. Aspettando l'assestamento
Dopo cinque settimane di chiusura forzata alla Borsa di Atene le vendite si sono scatenate, come era ampiamente prevedibile e previsto, facendo cadere a precipizio l'indice generale fino al meno 23 per cento
ATENE (askanews) - Dopo cinque settimane di chiusura forzata alla Borsa di Atene le vendite si sono scatenate, come era ampiamente prevedibile e previsto, facendo cadere a precipizio l'indice generale fin dalle prime battute, fino al meno 23 per cento. Flessioni a catena hanno investito tutti i titoli, a cominciare dalle banche che sono risultate le più penalizzate in questa riapertura agli scambi, dopo che proprio sul sistema creditizio ellenico nelle scorse settimane si erano concentrati molti dei timori.
Flessioni a catena
La Banca del Pireo e la Banca Nazionale di Grecia hanno assistito a cadute del 30 per cento, prima di venir sospese per eccesso di ribasso. Ma l'ondata di dismissioni non ha risparmiato società di ben altro genere, come la compagnia elettrica nazionale greca che a sua volta subisce un pesantissimo meno 28 per cento a tarda mattina.
-47% in un anno
Incorporando il calo di oggi, sull'insieme degli ultimi 12 mesi la borsa greca ha accumulato una flessione del 47 per cento, risultando uno dei mercati peggiori a livello planetario. A tarda mattina l'indice generale della borsa cerca sembra in qualche misura stabilizzarsi e limare la caduta al meno 18,61, posto che appunto diversi titoli sono sospesi.
Tutto previsto
«Era ovviamente previsto», ha rilevato Constantine Botopoulos, numero uno dell'autorità di vigilanza sui mercati. «Ma non dobbiamo lasciarci trascinare in giudizi avventati. Bisogna aspettare la fine della settimane per una valutazuione a freddo sulla riapertura». Il fatto è che la Borsa di Atene è stata sottoposta a chiusura forzata fin dal 29 giugno scorso, dopo la passata rottura delle trattative tra i greci e i creditori con la decisione di tenere un referendum sulle proposte di aiuti Ue. Contestualmente sono state imposte pesanti restrizioni sui movimenti di capitale nelle banche, che hanno subito una crescente fuga di depositi nei mesi da cui Syriza è al governo. E in questo modo si è lasciato che si accumulasse una enorme pressione sulle vendite, che sarebbe ovviamente scattata non appena i mercati si sarebbero riaperti.
Che peso avranno i negoziati?
Tuttavia ora la Grecia è apparentemente incanalata su una possibile via di uscita dalla crisi. A seguito di una serie di riforme poi accettate e varate dal governo, sono iniziati i negoziati per un nuovo piano di aiuti che deve garantire le necessità del paese per i prossimi 3 anni, con un ammontare che potrebbe raggiungere 86 miliardi di euro.
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