20 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Grande tensione, nuovi raid Ankara sul Pkk

Turchia, Parlamento dibatte sulla guerra al terrorismo

Alta tensione per Ankara. Il Parlamento turco si riunisce oggi in seduta straordinaria per dibattere la guerra al terrorismo ingaggiata dal governo contro i jihadisti e i ribelli curdi del Pkk

ANKARA (askanews) - Il Parlamento turco si riunisce oggi in seduta straordinaria per dibattere «la guerra al terrorismo» ingaggiata dal governo contro i jihadisti e i ribelli curdi del Pkk, che suscita i sospetti dell'opposizione sui reali obietti del presidente Recep Tayyip Erdogan. Il governo islamico conservatore si presenta ai 550 deputati forte del «fermo sostegno» della Nato ai suoi raid, anche se alcuni membri dell'Alleanza hanno invitato Ankara a non sacrificare il processo di pace con i curdi sull'altare della lotta a tutto campo al terrorismo. Intanto stamani lo Stato maggiore turco ha annunciato che stanotte i suoi aerei hanno colpito obiettivi del ribelli curdi in Turchia e nel Nord Iraq.

Dichiarazione comune a favore della lotta al terrorismo
Il Partito per la giustizia e lo sviluppo Akp, che governa il Paese, vuole convincere i parlamentari a firmare una dichiarazione comune a favore della lotta al terrorismo, segno di un'«unità nazionale» attorno a Erdogan. Ma una buona parte dell'opposizione accusa il presidente di alimentare una «strategia della tensione» in preparazione di un voto anticipato che gli permetterebbe di cancellare le perdite subite al voto del 7 giugno scorso, nel quale l'Akp ha perso la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento per la prima volta dal 2002.

Non si può indietreggiare
«E' fuori questione indietreggiare» davanti alla minaccia terroristica, ha detto Erdogan in partenza per una visita ufficiale in Cina, aggiungendo che è ora «impossibile» proseguire il processo di pace con i curdi. Il parlamento si riunisce tra assalti quotidiani ai militari attribuiti ai ribelli curdi e raid dell'aviazione contro le posizioni del Pkk nel Nord dell'Iraq e in Turchia. Nelle ultime 24 ore sono stati segnalati anche rapimenti di poliziotti con i loro familiari e scontri tra forze dell'ordine e manifestanti in molte località del Sud del Paese. Proseguono a decine anche gli arresti di presunti simpatizzanti jihadisti, curdi e di estrema sinistra.

L'attentato che ha cambiato le cose
Il quadro è cambiato radicalmente dopo l'attentato suicida del 20 luglio scorso a Suruc, che ha ucciso 32 persone, tutti giovani attivisti filocurdi, ed è stato attribuito all'Isis. Il Pkk ha replicato uccidendo due poliziotti turchi, accusando Ankara di sostenere i jihadisti. L'attentato ha convinto la Turchia a bombardare per la prima volta obiettivi dell'Isis in Siria. Ma Ankara ha attaccato anche le basi del Pkk in Iraq ed effettuato raid contro obiettivi curdo-siriani in Siria. Un problema per gli occidentali, per i quali le milizie curdo-siriane dell'Ypg sono i migliori alleati sul terreno.

Il nodo elettorale
Il grande vincitore delle elezioni del 7 giugno, il partito filocurdo HDP, ha accusato Erdogan, dicendo di essere il suo vero obiettivo. Con il suo 13% di voti e i suoi 80 seggi è il principale responsabile della sconfitta elettorale dell'Akp. «Uno dei principali obiettivi delle operazioni in corso nei cieli, sul terreno e sui media è di colpire l'Hdp nella prospettiva di tenere elezioni anticipate» ha detto il capo del partito Selahattin Demirtas, a cui il governo ha chiesto invano di condannare gli ultimi attacchi del Pkk e al quale Erdogan minaccia di ritirare l'immunità parlamentare.