16 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Riuscirà Mosca a spuntarla?

L'arma segreta di Putin contro l'Occidente

Nonostante la crisi economica, le sanzioni, l'isolamento e un'indubbia inferiorità militare, Vladimir Putin sembra giganteggiare davanti a un Occidente debole e diviso. Qual è il suo segreto?

MOSCA – Crisi economica, sanzioni, forze militari meno equipaggiate e addestrate dell’Occidente: questi, i fattori di debolezza di Mosca secondo Kir Holmes, penna di Foreign Policy. Fattori che dovrebbero bastare perché l’attuale neo-«guerra fredda» e la crisi ucraina abbiano un epilogo prevedibile, tutto a vantaggio dell’Ovest. Eppure, la realtà è ben diversa, e Vladimir Putin sembra giganteggiare su un Occidente debole e diviso. Com’è possibile?

La guerra asimmetrica
Innanzitutto una valutazione psicologica: la Russia, per certi versi (non tutti), è profondamente diversa dall’Occidente. Il suo «spirito» è storicamente pronto ad affrontare rischi che l’Occidente non correrebbe mai. Soprattutto, però, Putin potrebbe aver afferrato le implicazioni dello stallo con l’Ovest molto meglio di quanto i suoi rivali abbiano fatto. La Russia, cioè, starebbe perseguendo una strategia precisa per minimizzare la sua debolezza e massimizzare quella occidentale: la strategia della «guerra asimmetrica». L’obiettivo di Mosca, cioè, non sarebbe soltanto legato al futuro dell’Ucraina, ma, più in generale, a quello degli equilibri mondiali. La sua reale aspirazione sarebbe il  capovolgimento della visione del mondo americanocentrica, obbligando l’Occidente ad accettare un nuovo ordine mondiale di cui non necessariamente avrà il primato. Il tutto, anche a prezzo di una serissima crisi economica e di un temporaneo isolamento. Condizioni di cui Putin sembra tutto fuorché preoccupato. Qual è, allora, il suo «segreto»?

Giocare sul bluff occidentale
Di certo, fondamentale il fatto che Putin, nella crisi ucraina, abbia interessi molto più diretti dell’Occidente. Il leader del Cremlino, insomma, ha più da vincere e più da perdere: per questo, la sua strategia è molto più accorta rispetto a quella dei suoi rivali. Inoltre, secondo Holmes, Putin sa che, nonostante le politiche aggressive di Washington, l’Occidente – e soprattutto l’Europa – continuerà a scongiurare uno scontro diretto con la Russia. Putin sa farsi forte dell’indecisione dei suoi avversari, palesando lo svuotamento del loro maggiore punto di forza: i valori di democrazia e pace, oltre che un sistema internazionale basato su regole incontrovertibili. Putin, quindi, si divertirebbe a dimostrare ai «campioni della democrazia» quanto, di fatto, i loro sistemi facciano acqua da tutte le parti.

L’Occidente vuole davvero una guerra?
Putin sembra dunque fiducioso che alle maniere forti l’Occidente non arriverà, e per più ragioni: da un lato perché l’Ovest è diviso, dall’altro perché è meno implicato della Russia nella questione ucraina, e perché, in fondo, i «valori della democrazia» (che la Russia starebbe calpestando) non sono poi così importanti come millanta. Insomma, Putin starebbe giocando sul «bluff» dell’Occidente, spendendosi per un obiettivo ambizioso: cambiare gli equilibri del sistema internazionale, con un occhio di riguardo all’Europa. In più, il suo ruolo di «oppositore» dello status quo gli sta valendo un picco di popolarità anche nella sua Russia.

I muscoli occidentali e l’astuzia di Mosca
La guerra asimmetrica è giocata innanzitutto sul piano strategico, ed è una guerra tra valori e visioni del mondo. Per ora, la Russia sembra prevalere sul terreno: l’Occidente è stato costretto ad accettare l’annessione della Crimea, e la sua influenza nel controllare gli eventi in Ucraina dell’Est è estremamente debole. Ma se Putin riuscirà a spuntarla davvero, nonostante le sanzioni, nonostante la crisi economica, nonostante un’indubbia inferiorità militare rispetto alla Nato, infliggerà un duro colpo all’attuale ordine mondiale, soprattutto europeo. E dimostrerà che è possibile «farsi beffe» dei «muscoli» dimostrati dall’Ovest.