23 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Opinione pubblica contraria alle politiche aggressive anti-russe

Se Putin piace alla gente e un po' meno alla Nato

Secondo un sondaggio dell'americano Pew Research Center, la Nato sarebbe «bocciata» dall'opinione pubblica occidentale in merito all'adozione di politiche aggressive nei confronti di Mosca per la gestione della crisi ucraina. 1-0 per Putin?

MOSCA – Si è parlato di una nuova Guerra Fredda tra Occidente e Russia. Eppure, l’opinione pubblica nei territori Nato non conferma necessariamente gli indirizzi scelti dai propri Paesi nella gestione della crisi con Mosca, e dimostra di non apprezzare politiche aggressive anti-russe. Questo, lo sbalorditivo risultato di un sondaggio condotto dall’americano Pew Research Center, che ha intervistato un campione di 11mila persone in otto Paesi Nato.

Alcuni limiti del sondaggio
In alcuni casi, le risposte coincidono con le aspettative occidentali. Il 39% degli intervistati considera la Russia colpevole per la crisi ucraina, e solo il 18% ritiene responsabili i separatisti. Il 50% pensa che Mosca sia una minaccia per i suoi vicini, e il 57% sarebbe favorevole all’entrata di Kiev nella Nato. Eppure, questi dati devono essere considerati nell’insieme. Innanzitutto, come osservato da Altrenotizie, il punto di vista dei quesiti risente del loro luogo di formulazione, gli Usa. In più, il sondaggio è stato condotto senza che il campione fosse propriamente informato sui reali rischi di un conflitto tra Russia e Occidente, cosa che avrebbe esacerbato i sentimenti anti-militari che sono comunque emersi.

No all’intervento militare anti-russo
A sorpresa, infatti, la maggioranza degli intervistati si è dimostrata fortemente contraria a un intervento anti-russo nel caso in cui Mosca dovesse aggredire uno dei membri Nato. A parte il fatto che tale scenario riflette fortemente il punto di vista Usa, rispettivamente il 58%, il 53% e il 51% dei tedeschi, dei francesi e degli italiani non sosterrebbe una guerra difensiva a favore di un membro dell’alleanza atlantica «vittima» della Russia. Gli unici convinti interventisti sarebbero gli americani e i canadesi.

Tedeschi e ucraini stupefacenti
Ancora più sorprendente è il fatto che siano proprio i tedeschi i più contrari all’intervento, sebbene Angela Merkel rappresenti l’Europa più allineata con l’Occidente e con gli Usa, e sia uno dei più convinti sostenitori del nuovo regime di Kiev. Soltanto il 38% dei tedeschi intervistati considera la Russia una minaccia per i vicini, solo il 29% la ritiene colpevole della crisi, e un misero 19% è favorevole all’invio di armi in Ucraina. A coronare il tutto, il favore accordato alla Nato da Berlino è precipitato rovinosamente negli ultimi anni: dal 73% nel 2009 al 55% di oggi.  Ma anche gli ucraini stupiscono. Circa il 47% di loro è favorevole a una risoluzione negoziata della crisi, contro il 23% che predilige l’uso della forza. Addirittura, il 57% non condivide la gestione degli eventi nell’est del Paese da parte del presidente Petro Poroshenko, mentre il premier Arseniy Yatseniuk ha un indice di disapprovazione pari al 60%.

No alle armi all’Ucraina
Non solo: l’ipotesi della fornitura di armi all’Ucraina è generalmente vista con sospetto. In Italia i contrari sono il 65% e i favorevoli il 22%, in Francia le percentuali si attestano al 59% e al 40%, in Spagna al 66% e al 25% e in Gran Bretagna al 45% e al 42%. Insomma, l’opinione pubblica occidentale sembra discostarsi dalle politiche dei propri governi. Ma di fronte a tali dati, l’ex ambasciatore americano presso la NATO Ivo Daalder ha osservato sul New York Times che «sarà necessario un impegno serio da parte dell’Alleanza per convincere il pubblico della necessità di prepararsi, scoraggiare e, se necessario, rispondere a un attacco della Russia». C’era da aspettarselo: pare proprio che i governi non si lasceranno influenzare dalla disapprovazione dei loro cittadini.