24 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Brussels Group riunito da oggi a domenica

Scatto in avanti nei negoziati Ue-Grecia?

i tenta uno scatto in avanti sui negoziati tra Grecia e Eurolandia: da stamattina è tornato a riunirsi il "Brussels Group", già "Troika". Assieme ai tecnici di Atene, guidati dal nuovo coordinatore appena nominato dal premier Tsipras, le discussioni andranno avanti fino a domenica, hanno fatto sapere dalla Commissione europea.

ATENE (askanews) - Si tenta uno scatto in avanti sui negoziati tra Grecia e Eurolandia: da stamattina è tornato a riunirsi il «Brussels Group», il nuovo nome di ciò che prima si chiamava «Troika». Assieme ai tecnici di Atene, guidati dal nuovo coordinatore appena nominato dal premier Tsipras, le discussioni andranno avanti fino a domenica, hanno fatto sapere dalla Commissione europea.

Obiettivo intesa 
Chiaramente l'obiettivo è quello di trovare una intesa da poter sottoporre all'Eurogruppo dei ministri delle finanze anche prima della riunione già calendarizzata per l'11 maggio, ossia il giorno prima della scadenza da 774 milioni di euro che la Grecia deve restituire al Fondo monetario internazionale.

Ancora nessun nuovo documento
Tuttavia, precisano ancora da Bruxelles, al momento sul tavolo non è stato messo nessun nuovo documento da parte dei greci. Negli ultimi giorni la Grecia è sembrata voler dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Da un lato Tsipras ha forse ridimensionato il ruolo del controverso ministro delle Finanze Yanis Varoufaki - duramente contestato da alcuni ministri di altri Paese all'ultimo Eurogruppo - nominando appunto questo nuovo coordinatore dei negoziatori, l'economista e viceministro degli Esteri, Euclides Tsakalotos. (Varoufakis ha comunque rivendicato di restare lui il responsabile della trattative).

Referendum sull'accordo
Dall'altro però lo stesso premier ellenico ha minacciato di far sottoporre a referendum un eventuale accordo in cui il governo si vedesse costretto a fare concessioni ben oltre il suo programma elettorale. Syriza ha promesso di evitare il ripetersi della spirale di austerità di bilancio e recessione, che imputa ai passati piani di correzione concertati da precedenti governi con l'Ue. Il tutto però mentre lo Stato greco resta a corto di liquidità. Dopo lo scoglio di maggio Atene deve restituire quasi altri 1,6 miliardi entro giugno, sempre al Fondo in più rate. A luglio poi dovrà rimborsare altri 465 milioni sempre all'istituzione di Washington, ma soprattutto dovrà onorare oltre 3,5 miliardi di euro in titoli di Stato di cui la maggioranza posseduti dalla Bce. E se non dovesse rispettare questa scadenza l'istituzione monetaria la taglierebbe subito fuori dal sistema di liquidità di emergenza, ovvero l'ultima fonte di finanziamenti che di fatto è rimasta disponibile.