18 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Dopo il divieto di manifestare

Burundi, continua la guerra delle manifestazioni

La polizia del Burundi ha disperso questa mattina un migliaio di persone scese nuovamente in piazza per contestare la candidatura del capo dello Stato uscente, Pierre Nkurunziza, alle presidenziali di giugno. Ieri almeno due persone sono rimaste uccise durante le manifestazioni, disperse dalla polizia.

BUJUMBURA (askanews) - La polizia del Burundi ha disperso questa mattina un migliaio di persone scese nuovamente in piazza per contestare la candidatura del capo dello Stato uscente, Pierre Nkurunziza, alle presidenziali di giugno.

Ieri sfidato il divieto a manifestare
Già ieri migliaia di persone avevano sfidato il divieto di tenere manifestazioni, sfilando per le strade della capitale Bujumbura e innescando scontri con le forze di sicurezza, costati la vita ad almeno due persone. Oggi circa un migliaio di giovani ha cercato di raggiungere il centro della capitale partendo dai quartieri settentrionali della città, ma è stato fermato dalla polizia. Secondo alcuni testimoni, sarebbero in corso manifestazioni anche in altre zone di Bujumbura.

Bilancio di due morti
E' di almeno due morti il bilancio delle vittime degli scontri fra manifestanti - che protestavano contro la designazione del presidente uscente Pierre Nkunruziza a un terzo mandato - e polizia avvenuti a Bujumbura, capitale del Burundi: lo hanno reso noto testimonianze locali.  Le violenze sono scoppiate in diversi quartieri della capitale all'indomani della designazione di Nkunruziza ad un terzo mandato, ritenuta incostituzionale dall'opposizione. Il governo aveva per l'occasione vietato qualsiasi manifestazione pubblica mentre l'opposizione aveva lanciato un appello a delle dimostrazioni «pacifiche» a partire da domenica.