18 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Leader della rivolta arrestati

Fallito il colpo di Stato in Burundi

Il tentativo di rovesciare il presidente del Burundi Pierre Nkurunziza si è chiuso con un fallimento e i leader della rivolta sono stati arrestati o sono in fuga dalle truppe lealiste. Il Presidente Nkurinziza, tornato in patria, parlerà al Paese.

BUJUMBURA (askanews) - Il tentativo di rovesciare il presidente del Burundi Pierre Nkurunziza si è chiuso con un fallimento e i leader della rivolta sono stati arrestati o sono in fuga dalle truppe lealiste. Il generale Godefroid Niyombare, che qualche giorno fa aveva lanciato il golpe nel Paese centroafricano, ha annunciato al telefono all'Afp la sua resa e altri generali di primo piano sono stati arrestati. Il finale drammatico del colpo di stato pone fine a 48 ore di incertezza su chi governa il piccolo e povero Paese senza sbocchi sul mare, in preda a una crisi politica dopo il contestato annuncio di Nkurunziza di voler correre per un terzo mandato.

La resa
«Abbiamo deciso di arrenderci» ha detto Niyombare. «Spero che non ci uccidano». Un autorevole funzionario di polizia ha detto che Niyombare è ancora in fuga, ma altri tre generali golpisti sono stati arrestati, sono in vita e verranno processati. Il portavoce del golpisti, Zenon Ndabaneze, ha confermato che la resa è stata decisa e le truppe lealiste hanno arrestato lui, il numero due Cyrille Ndayirukiye e un'altra figura chiave degli ammutinati. «Abbiamo deciso di consegnarci, abbiamo deposto el armi, abbiamo chiamato il ministero della Sicurezza per dire che non abbiamo più armi» ha detto Ndabaneze poco prima dell'arresto. «Agiremo correttamente, non li uccideremo, vogliamo detenerli per poterli giudicare» ha detto la fonte di polizia dopo gli arresti.

Il presidente parlerà alla nazione
La presidenza intanto ha annunciato che Nkurunziza, all'estero quando è stato dichiarato il colpo di Stato, è tornato nella capitale e si prepara a parlare al Paese. «E' a Bujumbura in un luogo molto sicuro» ha detto un consigliere presidenziale ad Afp. «Parlerà oggi alla nazione». Nkurunziza era in Tanzania per colloqui regionali ieri quando il golpe è iniziato, al culmine di settimane di violente proteste di piazza per il sua tentativo di continuare a restare al potere. L'opposizione e la società civile affermano che la Costituzione vieta a Nkurunziza, al potere dal 2005, di governare per più di due mandati. Per il presidente invece il divieto non vale, dato che la prima volta è stato eletto dal Parlamento, non a suffragio diretto. Nkurunziza, ex leader ribelle della maggioranza Hutu e cristiano, ritiene di aver avuto un sostegno divino per accedere alla presidenza.

Più di 25 persone uccise
Più di 25 persone sono state uccise e decine ferite da fine aprile, quando il partito di governo in Burundi CNDD-FDD, accusato di intimidire l'opposizione e di aver creato una propria milizia, ha nominato d Nkurunziza per la rielezione alle presidenziali del 26 giugno. Il bilancio della vittime dall'inizio del golpe e i disordini potrebbero proseguire, dato che la società civile ha chiesto una ripresa delle manifestazioni. «In linea di principio siamo contro i colpi di stato, ma abbiamo visto che il popolo del Burundi ha accolto bene il tentativo di golpe, che dimostra che il Paese ha bisogno del cambiamento» ha detto l'attivista anti- Nkurunziza Vital Nshimirimana.

Timori di una ripresa delle violenze
Il tentativo di colpo di Stato ha alimentato i timori di una ripresa delle violenze su larga scala nel Paese, che ancora soffre le conseguenze di una guerra civile finita nel 2006 e che causò centinaia di migliaia di vittime. Ieri i lealisti hanno respinto due importanti attacchi dei golpisti in una battaglia per il controllo dell'edificio della tv nazionale. Un altro leader golpista, il generale Cyrille Ndayirukiye, ha detto che i ribelli hanno dovuto affrontare «una proponderante determinazione militare a sostegno del sistema al potere».

Critiche internazionali
L'annuncio del golpe ha attirato le critiche internazionali e gli Usa hanno sottolineato che Nkurunziza resta «il presidente legittimo» nonostante le dure critiche alla sua terza candidatura. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha chiesto una fine della violenze e «la tenuta di elezioni credibili», mentre separatamente il segretario generale Ban Ki-moon ha condannato i «tentativo di rovesciare governi eletti con la forza militare». Più di centomila abitanti del Burundi sono fuggiti dal Paese nelle ultime settimane. Il leader golpista Niyombare è una figura molto rispettata, rimosso a febbraio da capo dell'intelligence dopo essersi opposto al tentativo del presidente di restare al potere. La Corte costituzionale si è espressa in favore del terzo mandato del presidente, ma uno dei giudici è fuggito dal Paese affermando che i membri del collegio sono stati sottoposti a minacce di morte.