26 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Le stime ufficiali di UNHCR e OIM

800 persone inghiottite dal mare

Il naufragio di domenica al largo delle coste libiche ha fatto 800 morti: lo hanno annunciato nella notte a Catania i rappresentanti dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati e dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni dopo avere parlato con i sopravvissuti.

CATANIA (askanews) - Il naufragio di domenica al largo delle coste libiche ha fatto 800 morti: lo hanno annunciato nella notte a Catania i rappresentanti dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati e dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni dopo avere parlato con i sopravvissuti.

Almeno 800 morti
«Possiamo dire che 800 persone sono morte», ha dichiarato Carlotta Sami, portavoce dell'Unhcr in Italia; una stima poi confermata dal portavoce dell'Oim Flavio di Giacomo. «Abbiamo confrontato le testimonianze, c'erano un po' più di 800 persone a bordo, tra cui alcuni bambini di 10, 12 anni. C'erano siriani, circa 150 eritrei, somali. Erano partiti sabato alle 8 da Tripoli», in Libia, ha spiegato Sami. I sopravvissuti sono invece «originari del Mali, dello Gambia, del Senegal, della Somalia, dell'Eritrea e del Bangladesh», ha aggiunto Di Giacomo, precisando che tra di loro figurano anche quattro minori.

Due sopravvissuti sospetti scafisti arrestati
La polizia italiana ha annunciato nella notte che due sopravvissuti, un tunisino e un siriano, sono stati arrestati: i due sono sospettati di essere gli scafisti, rispettivamente il capitano e un membro dell'equipaggio del barcone naufragato. Tutti i superstiti sono stati condotti nei centri di accoglienza della Sicilia. Uno di loro è stato ricoverato in ospedale per le cure del caso. Centinaia di migranti - hanno raccontato i sopravvissuti - erano stati chiusi all'interno dei due piani inferiori dell'imbarcazione prima della partenza affinche non potessero uscire.

I 10 punti dell'Ue
Ieri, la riunione congiunta del Consiglio Esteri e del Consiglio Affari interni dell'Ue ha approvato un piano in 10 punti per le azioni immediate da intraprendere che sarà discusso dal vertice straordinario dei capi di Stato e di governo, che si riunirà giovedì prossimo a Bruxelles. Fra i 10 punti, i più importanti sono il rafforzamento finanziario e in temini di personale e mezzi delle operazioni congiunte nel Mediterraneo Triton e Poseidon, dell'Agenzia Frontex per la sorveglianza delle frontiere esterne, con un'estensione del loro raggio d'azione; uno «sforzo sistematico per confiscare e distruggere i natanti usati dai trafficanti» in Libia, attraverso un'azione con mandato Onu sul modello della missione militare Atalanta che l'Ue ha compiuto con successo in funzione antipirateria al largo del Corno d'Africa; un maggiore e regolare coordinamento fra le agenzie dell'Ue Europol, Frontex, Eurojust (cooperazione giudiziaria) ed Easo (Agenzia dell'asilo) per raccogliere informazioni sui trafficanti e facilitare le inchieste a loro carico. Tra i dieci punti figurano anche l'invio di squadre dell'Easo in Italia e in Grecia per aiutare le autorità nazionali a completare le procedure per la concessione dell'asilo entro due mesi dal loro inizio; nuovi meccanismi di ridestinazione volontaria d'emergenza dei profughi in altri paesi europei; nuovi programmi per il rimpatrio dei «migranti economici» che non hanno diritto all'asilo.