20 aprile 2024
Aggiornato 10:30
All'indomani della proposta di legge che dà al Congresso l'ultima parola

Rohani: del Congresso Usa non ci importa, negozieremo con il «5+1»

Per il presidente iraniano Rohani, serve accordo degno che rispetti la sua nazione iraniana: per questo, ribadisce che ciò che stabilirà il Congresso, in virtù della legge che gli attribuisce l'ultima parola sul nucleare, non lo riguarda. E ricorda che l'accordo si farà solo se le sanzioni verranno interamente revocate.

TEHERAN (askanews) - L'Iran non sta negoziando sui propri programmi nucleari con il Congresso statunitense, ma con «il gruppo denominato dei 5+1»: lo ha dichiarato il presidente della Repubblica Islamica, Hassan Rohani.

Rohani: ciò che dicono i mercenari statunitensi non ci riguarda
​Rohani si è espresso dopo l'approvazione da parte della Commissione Esteri del Senato statunitense di una proposta di legge che darebbe al Congresso l'ultima parola su qualsiasi accordo nucleare firmato con Teheran, sia pure limitatamente alla revoca delle sanzioni americane dal momento che il provvedimento non si esprime sui contenuti dell'intesa. «Ciò che dice il Senato americano, ciò che desidera la Camera dei Rappresentanti, ciò che cercano i radicali negli Stati Uniti, ciò che dicono i mercenari statunitensi nella regione non riguarda né il nostro Paese né il nostro governo», ha ribadito Rohani invitando le gradi potenze ad accettare un accordo «degno» che «rispetti la nazione iraniana».

Negoziati riprenderanno il 21 aprile
I negoziati fra le parti riprenderanno il 21 aprile per definire i dettagli tecnici dell'accordo quadro adottato a Losanna e pervenire ad un'intesa definitiva entro giugno: punto principale, secondo Rohani, è la revoca delle sanzioni che Teheran vuole immediatamente successiva alla firma e Washington subordinata alla progressiva verifica del rispetto degli impegni assunti dall'Iran.

Rohani: nessun accordo senza la totale revoca delle sanzioni
Nelle scorse ore, Rohani ha anche ribadito che l'Iran non firmerà nessun accordo sul suo programma nucleare, se non verranno revocate tutte le sanzioni contro Teheran. La presa di posizione di Teheran avviene all'indomani del compromesso raggiunto ieri tra il presidente americano Barack Obama con il Congresso Usa su un disegno di legge bipartisan per dare al Congresso la facoltà di approvare o bocciare qualsiasi accordo sul programma nucleare iraniano entro 52 giorni, che impedirebbe al presidente di attenuare le sanzioni contro l'Iran prima del voto delle due aule.