Elezioni in Est Ucraina: Mogherini delude Mosca
Lady Pesc ha definito "un nuovo ostacolo" verso la pace le elezioni tenutesi ieri nell'Est dell'Ucraina, che l'Italia, ha dichiarato Paolo Gentiloni, non riconosce. Intanto, Mosca si dice pronta a fare il possibile per aiutare il dialogo tra Kiev e i rappresentanti del sud-est del Paese.
MOSCA - «Delusione» della Russia dopo che Federica Mogherini, nuovo Alto rappresentante per la politica estera europea, ha definito come «un nuovo ostacolo» sulla via della pace le elezioni che si sono tenute ieri nell'Est Ucraina. Vladimir Chizhov, rappresentante permanente della Russia presso l'Unione europea, ha affermato: «Posso esprimere delusione davanti a questa interpretazione. In particolare, il tentativo di presentare (le elezioni nel sud est del Paese) come qualcosa che è in contrasto con l'accordo di Minsk», ha detto il diplomatico.
DURO IL GIUDIZIO DI LADY PESC SULLE ELEZIONI - «Considero le 'elezioni presidenziali e parlamentari' nelle 'repubbliche popolari' di Donetsk e Luhansk un nuovo ostacolo lungo il cammino per la pace in Ucraina. Il voto è illegale e illegittimo e l'Unione europea non lo riconoscerà», ha affermato Mogherini in una nota dove vengono usati gli apici per rimarcare il giudizio di illegittimità del voto. «Queste 'elezioni' sono contro la lettera e lo spirito del Protocollo di Minsk», ha aggiunto, facendo riferimento all'accordo, raggiunto lo scorso settembre, tra Kiev e i separatisti filorussi che ha sancito un cessate il fuoco tra le parti. Lo stesso accordo prevede che a inizio dicembre si tengano elezioni amministrative locali, nel rispetto della legge ucraina, che l'Ue considera «lo strumento legale e legittimo per rinnovare il mandato democratico delle autorità locali in queste zone dell'Ucraina».Il capo della diplomazia Ue ha poi concluso che «L'aspirazione alla pace non può essere solo una dichiarazione politica, richiede volontà politica e buona fede", e ha espresso la speranza che «tutte le parti riaffermino il loro impegno al rispetto del Protocollo di Minsk e agiscano in modo coerente per la sua piena applicazione».
CONDANNA ANCHE DA GENTILONI - Anche il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni ha dichiarato che «L'Italia non riconosce l'esito delle 'elezioni' tenutesi nelle autoproclamatesi 'Repubbliche popolari' di Donetsk e Lugansk». «L'attuazione delle intese di Minsk del 5 e 19 settembre rimane l'unica base negoziale per garantire all'Ucraina e all'intera area la stabilità necessaria. Non esiste alternativa alla soluzione politica della crisi, come il governo italiano ha sempre ribadito, in particolare in occasione del vertice Asem del 16-17 ottobre a Milano», ha detto in una nota il ministro degli Esteri.
MOSCA CHIEDE A KIEV DI RINUNCIARE ALL'OFFENSIVA MILITARE - Nel frattempo, Mosca accusa Kiev e le chiede di «rinunciare all'offensiva militare» contro i ribelli in Ucraina orientale. Il tutto dopo che la Russia ha riconosciuto il voto di ieri nell'Est del Paese, voto peraltro respinto da Ue e Usa. Questi leader «eletti", secondo Mosca, hanno «autorità sufficiente» per partecipare al dialogo. Mosca si dice pronta a fare tutto il possibile per aiutare il dialogo tra Kiev e i rappresentanti delle regioni del sud-est dell'Ucraina. Ma sottolinea che «è importante prendere misure attive al fine di garantire un dialogo sostenibile tra Kiev e i rappresentanti del Donbass. E noi prestiamo aiuto in ogni modo possibile», ha detto il ministro degli Esteri russo Grigory Karasin. Tornado poi a ribadire che la Russia «rispetta la scelta fatta dai residenti del sud-est».