12 ottobre 2025
Aggiornato 11:00
Europee 2014

Il dopo elezioni ha prodotto un terremoto politico in Europa

L’Europa guarda i risultati delle elezioni al Parlamento europeo del 22-25 maggio e molti Paesi e partiti hanno vissuto uno shock. In Gran Bretagna e in Francia, i titoli di quasi tutti i giornali, leader politici e analisti concordano su uno schema definibile «terremoto politico».

I partiti euroscettici di destra radicale anti immigrazione hanno superato Conservatori e Laburisti in Gran Bretagna e socialisti e centro destra in Francia. Ovunque in altri Paesi dell'UE le rappresentanze di destra e sinistra radicale hanno aumentato il proprio consenso. È stata finora la dimostrazione senza precedenti di un grande malcontento europeo verso Bruxelles. E, per inciso, proprio dei governi.

Non possiamo dire che le elezioni abbiano dato risultati assolutamente rivoluzionari. Il Partito Popolare Europeo, conservatore di centro destra, mantiene il comando con 212 seggi su 751. Anche se la sua posizione ne esce indebolita. Il secondo posto è appannaggio dell’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici di orientamento socialista che ottiene 186 seggi. Ma non regge nel numero dei voti e come dimostrano gli umori degli elettori, è stata una performance negativa.

Quasi un quarto dei seggi va a partiti nazionalisti e radicali, che sono in grado di formare un gruppo parlamentare e ottenere qualcosa come un «azionista di controllo» della minoranza in seno al Parlamento Europeo. In sostanza, nell'Assemblea di Strasburgo è avvenuto ciò che può accadere in orchestra in cui improvvisamente un quarto dei musicisti non seguono più nè il maestro né lo spartito.

Gli europei in realtà sanno poco di ciò che fa il Parlamento Europeo. Per loro sono più importanti le elezioni nazionali e locali. Le elezioni per il Parlamento Europeo diventano piuttosto un plebiscito sulle politiche dei partiti principali dell'Unione Europea, in cui miseramente perdono quasi tutti. Gli esempi più eclatanti vengono da Gran Bretagna e Francia.

I risultati di queste ultime elezioni non si vedevano in Gran Bretagna da oltre 100 anni, ha ricordato il leader dell'UKIP è Nigel Farage. UKIP otterrà più seggi al Parlamento europeo rispetto ai laburisti ed ai Tories. Infatti mai nella storia moderna delle isole un soggetto diverso dai conservatori e dai laburisti ha vinto le elezioni nel Regno.

È incredibile, non che sia successo, ma che non sia successo prima. I tre partiti storici (Tories, Laburisti e Liberali), ci hanno portato nel Mercato comune, che viene poi trasformato in una Unione politica europea, i tre contenitori partitici hanno promesso, ma non hanno adempiuto le promesse. Ora non possiamo gestire il nostro Paese e non siamo in grado di controllare i nostri confini.

Il risultato è ormai andato così oltre che i conservatori stanno discutendo della necessità di cambiare il leader del partito che attualmente è il primo ministro David Cameron. Questo è quello che ha dichiarato un membro del comitato esecutivo nazionale del partito Martin Todd. Il Paese deve affrontare nel prossimo anno le elezioni politiche e gli elettori non hanno spinto i Tories nemmeno per il secondo ma al terzo posto nelle ultime elezioni europee. UKIP otterrà 23-24 seggi, contro i 13-14 di Laburisti e dei Tories.

In Francia, il «Fronte Nazionale» guidato da Marine Le Pen Batte UMP e socialisti. Il Fronte può contare su 25 seggi. Dieci in più rispetto ai socialisti ed al centro destra. Alcuni giornali francesi definiscono l'elezione una «vergogna» per il presidente socialista Francois Hollande. Marine Le Pen vuole il controllo dell'immigrazione, è contro il predominio della burocrazia di Bruxelles, contro i matrimoni gay e la politica del multiculturalismo. Le Pen sostiene il ritiro della Francia dalla NATO e la cooperazione con la Russia. La politica francese non può più essere definita senza la partecipazione del popolo e contro i suoi pareri, ha dichiarato Marine Le Pen durante la sua marcia trionfale.

Il popolo sovrano di Francia ha espresso la sua opinione, come sempre accade nei momenti più critici della nostra storia. Ha dato una risposta a coloro che non credono in una maggiore libertà e sovranità della Francia. I francesi a voce alta e chiara dichiarano che vuole controllare il proprio destino. Abbiamo bisogno di politiche per la Francia per i francesi con i francesi.

L'unico paese tra i «grandi», dove i partiti anti-europei non possono gioire per i risultati è la Germania. Qui il primato è mantenuto dai democristiani di Angela Merkel. Sebbene il numero totale dei loro seggi si sia ridotto a favore del partito euroscettico «Alternative per la Germania.»

E in Estonia per la prima volta deputato del PE sarà la candidata filorussa del Partito Centrista d'opposizione, la deputata Yana Toom. È ben nota come difensore della istruzione in lingua russa e dei diritti della popolazione non autoctona. Toom ha superato anche il presidente del Partito Centrista, il sindaco di Tallinn, Edgar Savisaar.

Ha partecipato alle elezioni poco più del 43 per cento dei 400 milioni di elettori europei. E da tutte le schede scrutinate, è apparso chiaro che i voti europei sono una grande dichiarazione di protesta, soprattutto sullo sfondo della crisi finanziaria, contro le porte spalancate agli immigrati, la manipolazione dei valori tradizionali, la perdita del senso di integrazione europea. E i tanti burocrati di Bruxelles.