18 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Relazioni internazionali

Mentre USA e Russia litigano, in Ucraina si continua a sparare

Le truppe di Kiev hanno ripreso il controllo della zona di Slavyansk, epicentro della sommossa separatista filorussa. Mosca ha insistito affinché le autorità ucraine ritirino le loro truppe dall'est del Paese e ha accusato Stati Uniti ed Europa di fomentare la crisi. Obama ha avvertito: ci saranno «conseguenze e nuove sanzioni»

KIEV – Offensiva delle truppe ucraine nella città di Slavyansk, epicentro della sommossa separatista filorussa. Blindati delle forze regolari di Kiev sono entrati in città e l'hanno «liberata», ha comunicato oggi il ministero dell'Interno. L'altro ieri Kiev ha annunciato la ripresa di un'ampia operazione «anti-terrorismo» per riprendere le aree ora sotto il controllo dei filorussi. Secondo quanto afferma la televisione russa Russia Today due colonne di blindati sono dirette verso la città. Nell'attacco a un checkpoint, fonti filorusse hanno riferito all'agenzia Ria Novosti che ci sarebbero stati due morti e un ferito. Secondo il ministero dell'Interno di Kiev, i morti nell'attacco a tre checkpoint dei filorussi sono cinque.

LE PRETESE DELLA RUSSIA - La Russia ha insistito oggi affinché le autorità ucraine ritirino le loro truppe dall'est dell'Ucraina. «Insistiamo di nuovo su un alleggerimento immediato della situazione nel sudest dell'Ucraina, sul ritiro delle truppe ucraine e sull'inizio di un reale dialogo inter-ucraino con tutte le regioni e le formazioni politiche del Paese», è scritto in un comunicato del ministero degli Esteri russo. Il ministero ha collegato il nuovo impulso all'operazione anti-terrorismo con la visita di ieri a Kiev del vicepresidente Usa Joe Biden: la precedente operazione è partita il 13 aprile, dopo una visita del numero uno della Cia John Brennan. «E' una nuova regola, evidente», ha commentato il ministero. Poi il ministro degli Esteri di Mosca, Sergei Lavrov ha lanciato un monito: meglio non organizzare elezioni anticipate il prossimo 25 maggio nel Paese: «Io penso che l'organizzazione di un'elezione senza aver trovato un terreno d'intesa con l'est e il sud dell'Ucraina sia distruttrice per il Paese», ha dichiarato il capo della diplomazia russa all'emittente televisiva Rt.

GLI AVVERTIMENTI USA - Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha accusato oggi la Russia di non rispettare l'accordo internazionale di Ginevra per una desescalation della crisi in Ucraina, minacciando Mosca di nuove sanzioni. «Al momento non vi abbiamo visto rispettare né lo spirito né i contenuti dell'accordo di Ginevra», ha detto l'inquilino della Casa Bianca in conferenza stampa a Tokyo. «Continuiamo a vedere uomini armati pericolosi che prendono il controllo di edifici, molestano le persone che non sono d'accordo con loro, destabilizzano la regione. Non abbiamo visto la Russia intervenire per scoraggiarli», ha insistito Obama, spiegando che se Mosca non cambierà atteggiamento ci saranno «conseguenze e nuove sanzioni». Le misure già prese, ha ricordato ancora, hanno avuto «un impatto sull'economia russa». Quanto alle nuove autorità di Kiev, ha sottolineato il presidente americano, hanno preso «decisioni concrete, hanno introdotto una legge di amnistia e offerto un ampio ventaglio di riforme nel respetto della Costituzione», tutte disposizioni che rientrano «nella logica delle discussioni di Ginevra».

MOSCA, UE E USA FOMENTANO RIVOLTA - La replica di Lavrov non si è fatta attendere: Stati Uniti e Unione Europea hanno cercato di fomentare una rivoluzione in Ucraina, ha affermato il ministro degli Esteri russo: «In Ucraina, gli Stati Uniti e l'Ue hanno cercato di condurre una nuova 'rivoluzione colorata', un'operazione di cambio di regime contraria alla Costituzione», ha spiegato Lavrov.