24 agosto 2025
Aggiornato 05:30
Immigrazione

Caso Svizzera, Merkel cerca una soluzione «ragionevole»

Dieci giorni dopo il voto degli svizzeri a favore di una reintroduzione di tetti all'immigrazione entro i prossimi tre anni, il cancelliere tedesco ha ricevuto a Berlino il presidente elvetico Didier Burkhalter

BERLINO - Angela Merkel non vuole mostrare fretta nella risposta europea al referendum svizzero sull'immigrazione. Dieci giorni dopo il voto degli svizzeri a favore di una reintroduzione di tetti all'immigrazione entro i prossimi tre anni, il cancelliere tedesco ha ricevuto a Berlino il presidente elvetico Didier Burkhalter.

«Il nostro compito adesso è di ragionare con questo risultato (del referendum) così che le relazioni tra l'Unione europea e la Svizzera restino quanto più strette possibile, nel rispetto del referendum», ha detto Merkel. «Abbiamo davanti un periodo di transizione di tre anni e adesso dobbiamo trovare soluzioni adeguate», ha aggiunto il capo dell'esecutivo tedesco, respingendo l'ipotesi di ritorsioni.

TRE ANNI PER LAVORARE - Merkel ha aggiunto di «essere contenta» per aver trovato nel presidente svizzero una «disponibilità» alla collaborazione, sottolineando di «essere dispiaciuta» del risultato del referendum anti-immigrazione ma di «rispettarlo».

«Questa è la democrazia», ha dichiarato da parte sua Burkhalter, commentando l'esito della votazione, «ci sono tre anni per lavorare», ha aggiunto, secondo quanto riportato dall'agenzia svizzera Ats.

Con un risicato 50,3% dei voti gli svizzeri hanno accolto il 9 febbraio un'iniziativa del partito di estrema destra Udc con la quale si proponeva il ricorso a delle quote per l'immigrazione dai Paesi dell'Unione europea e la rinegoziazione di trattati sulla libera circolazione con l'Ue. In conseguenza del referendum, Berna ha sospeso l'entrata in vigore di un accordo sulla libera circolazione con la Croazia.